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Alessio Toscano Raffa a Finziade

Attualità

Ecco Finziade, 12 anni di scavi raccontati in un libro dall’archeologo Alessio Toscano Raffa

Si chiama “Finziade e la bassa valle dell’Himera meridionale” il volume che l’archeologo Alessio Toscano Raffa ha scritto per il Consiglio nazionale delle ricerche. Il primo volume, cui nei seguiranno altri, riassume gli scavi che Toscano Raffa, per conto dell’Università di Messina ed insieme agli studenti, ha realizzato a Licata per ben 12 anni consecutivi. Scavi, eseguiti in collaborazione con la Soprintendenza ai beni archeologici e culturali di Agrigento, che hanno letteralmente riportato alla luce ben sette case dell’antico abitato di Finziade, risalente al periodo compreso tra il primo ed il secondo secolo avanti Cristo. Finziade, come è noto, ultima fondazione greca di Sicilia, ebbe una vita di circa 100 anni, prima di essere abbandonata dai residenti, che si trasferirono più a valle. “Anni di studio, passi veloci, passi lenti, spiagge – scrive Alessio Raffa presentando il suo lavoro su Facebook – , montagne, caldo torrido, pioggia, vento, tramonti strabilianti, stanchezza e felicità allo stesso tempo, pale, picconi, carriole, scarpe da trekking, lavagnette, paline. Ricordi limpidi e segmenti di vita dietro ogni pietra, ogni coccio, ogni immagine. 
È tutto qui tra le mie mani. È un libro. Mio e di tutte le persone meravigliose che mi hanno accompagnato, a passo d’uomo, in questo lungo viaggio licatese dentro la bellezza della storia”. L’archeologo poi ringrazia quanti hanno scavato con lui per ben 12 anni sulla “Montagna di Licata”. “Marta Venuti – scrive Raffa – Cristina PapaleMarco MianoFrancesco ParrottaSara BonannoAndrea SottileIrene Nania, Francesco GiulianoIsabella GiorgianniValentina VasiMariano Morganti, Gaetano MolinoGreta CrespoVerdiana BallottaGiuseppe Profumo”.

Il libro rappresenta, indubbiamente, un importante contributo alla conoscenza di una città, Finziade, che in quell’epoca aveva, tra le altre cose, il terzo porto più importante della Sicilia. Gli scavi, tra l’altro, ormai alcuni anni fa hanno restituito il “Tesoro della Signora”, un sacco di juta, scoperto grazie al crollo del primo piano di una delle case riportate alla luce, che conteneva circa 400 monete di conio romano, con l’effige del console Marcello, e gioielli di preziosissima fattura. Il “Tesoro della Signora” ora è in mostra nel museo archeologico di Licata.

(Nella foto di Alessio Toscano Raffa, l’archeologo mentre scava, insieme ai suoi collaboratori, tra le rovine di Finziade) 

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