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Dissesto finanziario, Gaetano Cardella: “Scelta coraggiosa, i risultati si vedranno in 5 anni”

Gaetano Cardella, avvocato, commercialista e revisore dei conti, interviene sul recente voto del consiglio comunale che ha approvato il dissesto finanziario.

“E’ stata – dice Cardella – una delibera coraggiosa i cui effetti (speriamo positivi) si avranno nell’arco di  5 anni:  questa delibera di dissesto  porterà  alla nomina di tre componenti  dell’organo di liquidazione nominati dal Ministero degli interni e dovranno gestire il pregresso debito applicando  dei criteri stingenti sulla vita dell’ente. In verità la prima la legge che è  di natura costituzionale e cioè la legge 18 ott. 2001 nr. 3 in un primo momento aveva previsto che i comuni che avessero dichiarato il dissesto  potevano  accedere ad un mutuo con la Cassa  depositi e prestiti per adottare un piano di equilibrio gestionale: ma questa possibilità è stata poi abolita. L’ente non potendo accedere  a mutui con oneri a carico dello Stato  dovrà  preoccuparsi di reperire le risorse  da destinare al funzionamento dei servizi per i  cittadini e risorse da destinare al finanziamento della situazione debitoria pregressa”.

“Oggi, dopo le modifiche, la normativa prevede che entro tre mesi  della nomina dell’organo straordinario di liquidazione, il consiglio comunale è tenuto – aggiunge il legale licatese – a deliberare e presentare al  Ministro dell’Interno, una ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato. Il termine di tre mesi è perentorio e, in caso di mancato rispetto di tale termine, si procederà allo scioglimento del consiglio comunale. Il risanamento dell’ente rimane a totale carico del Comune con la riduzione di tutte le spese ritenute superflue e voluttuarie”.

A proposito del momento che vive la città, secondo Gaetano Cardella “con l’elezione dell’Avv. Balsamo Licata è cambiata: non solo è piu’ pulita ma si presenta piu’ ordinata. Il  Sindaco Balsamo, ha cercato di togliere  quelle forme consolidate di evasione a cui i ns. concittadini erano da tempo abituati; forse è mancato il dialogo tra amministrazione comunale è le attività  economiche come i commercianti che sono rimasti scioccati dalle iniziative del Sindaco”.

Secondo Gaetano Cardella “occorrono  progetti europei, che puntano a creare, nelle aree rurali, le condizioni per evitare lo spopolamento e far emergere elementi di appeal affinché i giovani vi innestino il proprio progetto di vita e di lavoro. Bisogna creare servizi, dunque, o coinvolgere concretamente i giovani nei processi decisionali, con progetti in cui i social network, per una volta, fanno solo da sfondo. Un’esigenza di concretezza che sembra essere stata colta dal Ministero dello sviluppo rurale ungherese, che, con un budget di tutto rispetto (100 milioni di euro) ha dato vita al progetto di “Integrated Community Service Center“, pensato in primis per i giovani, ma in realtà a servizio della popolazione delle aree rurali. Il progetto risponde al problema della mancanza di spazi comuni e di servizi, allo stato di degrado dei palazzi pubblici, ed ha permesso, dopo una gara pubblica, di appaltare la costruzione o il rifacimento di nuovi spazi integrati con: scuola, centri educativi, corsi di studio e master per i giovani, servizi medici, una programmazione mensile di attività per i giovani e, in 150 cittadine rurali, l’inserimento dei servizi postali all’interno di questi centri”. 
“Ma per convincere i giovani a restare non basta creare le strutture ed i servizi, occorre anche coinvolgerli nei processi decisionali: ed ecco il caso slovacco (Youth council and rural development), un “Consiglio dei giovani del paese”, un organo di autogoverno costituito da ragazzi, con un “capo villaggio” che funge da mediatore fra le problematiche dei giovani e i referenti amministrativi. Un  forum fisico – scrive ancora Cardella – con uno statuto, una pianificazione annuale, e che si “pubblicizza” attraverso operazioni di marketing a basso costo (spesso “non convenzionale”). A finanziarlo, la Fondazione “Intenda”, in collaborazione con i Ministeri dell’ educazione e dello sviluppo rurale slovacchi. Un’esperienza, quella del Consiglio dei giovani, presente anche in altre aree europee, come in Francia, e raccontata qui dalle autorità locali della regione Provence-Alpes-Côte d’Azur.   In Finlandia la ong Sepra, che opera nelle aree rurali, e ha a disposizione 5 milioni di euro di fondi del Leader 2007-2013, ha puntato invece sul coinvolgimento dei giovani locali come tutor o trainer dei vari progetti sul territorio, a cominciare da quelli dedicati alle scuole. Un modo per dare un’opportunità lavorativa e cominciare a costruire in loco il proprio futuro”.

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