Cronaca
Destinato personale dell’ente , il Comune di Licata ha riaperto i musei archeologico e del mare
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Scritto da
Angelo Augusto
L’amministrazione comunale di Licata riapre, con personale dell’ente, il museo archeologico della Badia ed il museo del mare ospitato nel chiostro di Sant’Angelo.
Lo ha annunciato l’assessore ai Beni Culturali Violetta Callea.
“Già da ieri – annuncia Callea – abbiamo disposto il supporto, con due unità di personale comunale, al circuito museo archeologico della Badia /Castel S. Angelo/Stagnone Pontillo, che ricadono nella gestione del parco archeologico della Valle dei templi. Abbiamo anche assegnato due unità di personale al museo del mare, che ne garantiranno l’apertura ogni mattina da lunedì a sabato ed altri siti, che ricadono nella competenza gestionale del Comune, come i rifugi antiarei, la tholos, la Grangela. Il chiostro Sant’Angelo che ospita il museo del mare è stato già pulito, unitamente all’aula Rosa Balistreri, che dovrebbe ospitare la vecchia sezione subacquea, ed è già pienamente fruibile tutti i giorni feriali. La pulizia giornaliera sarà garantirà anche con l’ausilio di alcuni percettori del reddito di cittadinanza”.
L’esecutivo in carica, due giorni fa, ha incontrato le associazioni culturali cittadine per un confronto.
“Abbiamo incontrato – aggiunge Callea – alcune associazioni archeologiche, turistiche e che collaborano da tempo con l’amministrazione (Proloco, Finziade, Associazione archeologica licatese, Vivere Licata, Procivis, Qanat, Memento), che hanno manifestato la loro disponibilità alla collaborazione, alla redazione di brochure, percorsi e itinerari culturali per la fruizione dei siti e la promozione del territorio, oltre che per garantirne l’apertura nei giorni festivi per tutto il periodo estivo”.
L’amministrazione comunale ha avanzato delle proposte alla Soprintendenza del mare.
“Proficuo – conclude l’assessore Violetta Callea – incontro con la soprintendente del mare Valeria Livigni. Alla fine dell’incontro, tenutosi presso la sede della Soprintendenza del mare a Palermo, la Soprintendente, a seguito della relazione presentata sullo stato del chiostro e sulle sue criticità, mi ha assicurato che provvederanno di concerto con la soprintendenza di Agrigento a porre delle misure di tutela dei reperti esposti nel chiostro Sant’Angelo, molto probabilmente una rete o dissuasori a protezione dagli uccelli che giornalmente imbrattano il chiostro e i reperti esposti, e inoltre provvederanno al restauro conservativo dei reperti. Ho anche posto nelle mani della soprintendente una relazione contenente un mio studio contenente il catalogo della vecchia sezione subacquea non più visibile al museo archeologico della Badia dopo il suo riallestimento e mi ha assicurato che supporterà l’amministrazione comunale nel progetto di unificazione delle due collezioni (vecchia sezione subacquea di più di 70 reperti con l’attuale deposito temporaneo che costituisce il museo del mare). Il progetto ambizioso su cui sto lavorando unitamente al sindaco Pino Galanti, è che ha trovato il supporto sia del parco archeologico che della soprintendenza di Agrigento e soprintendenza del mare, vorrebbe il museo del mare, una volta unificate le collezioni e creato un unico percorso museologico, situato in un contesto Marino, e solo dopo averne data la giusta dignità di museo, ossia di ente con propria autonomia giuridica, gestionale ed economica, chiederne la sua intitolazione al compianto Sebastiano Tusa. Una proposta che ho già avanzato alla soprintendente del mare, sarebbe quella di collocarlo nella vecchia stazione ferroviaria Marittima, per la quale sarebbe già utile che la Regione la dichiarasse di interesse culturale, oppure nell’ex mercato ittico”.