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Un'immagine dall'alto del depuratore di Licata

Attualità

Depuratori, otto associazioni diffidano l’Ati idrico ad eseguire maggiori controlli

Otto associazioni agrigentine, tra le quali Cittadinanzattiva ed il comitato Fondachello – Playa di Licata, hanno diffidato l’Ati Idrico per “ottenere – scrivono – dei controlli e delle audit specifiche sugli impianti di depurazione al fine di arrivare ad ottenere: l’immediata sospensione, in autotutela, del canone di depurazione, il rimborso dello stesso canone, il rimborso del deposito cauzionale e la rescissione contrattuale”.

Secondo le otto associazioni “esistono specifiche responsabilità su chi deve effettuare i controlli, su chi deve applicare le sanzioni e su chi deve vigilare sulla corretta erogazione del servizio. Oggi questi controlli non risultano essere stati efficaci. Noi desideriamo far notare alla dirigenza Ati, che essa non è responsabile soltanto di verificare ed emendare regolamento e carta del servizio, ma controllare con puntiglio e precisione l’operato del gestore”.

“Un così alto numero di impianti di depurazione sequestrati, i continui e ripetuti sversamenti di liquami fognari, anche in impianti sequestrati, dicono che i controlli non sono stati efficaci. Bene ha fatto, allora, la Procura – concludono le otto associazioni – a togliere la custodia giudiziaria al gestore, atteso che ha verificato che tutte le prescrizioni assegnate erano state disattese. Attendiamo adesso di essere convocati dalla presidenza Ati per condividere un percorso di controlli straordinari e così ripristinare il corretto funzionamento dei depuratori e della legalità e della salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente”.

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