Politica
Delegazione comunale di Favara di Confcommercio: “C’è una crisi del commercio che richiede misure straordinarie”
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Scritto da
Redazione
Favara, da sempre, vanta la presenza di commercianti, professionisti e imprenditori, operanti nei diversi settori del terziario, dei servizi, del trasporto, del turismo e delle costruzioni, che attraverso importanti investimenti garantiscono l’occupazione di tanti concittadini, ma che, al contempo, non hanno mai goduto di una efficace promozione del territorio tale da contribuire ad una maggiore valorizzazione delle proprie attività.
Dai dati ufficiali relativi al terzo trimestre 2024, Favara ha ben 2728 aziende registrate che danno lavoro a 7.456 persone, nei comparti del terziario, trasporto, turismo e costruzioni che garantiscono il lavoro a circa 6.500 occupati. Ecco il comunicato stampa:
“Numeri importanti che mostrano quanto sia necessaria una solerte e accurata programmazione di azioni da parte delle istituzioni, comunale e regionale, che possano favorire la ripresa e lo sviluppo di tutti i comparti economici e commerciali. La delegazione comunale di Favara di Confcommercio tra le priorità, sottolinea l’importanza di investimenti infrastrutturali dedicati al rifacimento dei marciapiedi e del manto stradale, incentivi fiscali e iniziative di promozione che possano rilanciare l’economia locale.
Tutto ciò potrebbe però non bastare, considerate le sempre maggiori preoccupazioni di tenuta imprenditoriale, derivanti da una crisi economica aggravata dal ridotto potere d’acquisto delle famiglie, che mettono in serio pericolo il mantenimento di tante attività commerciali.
“Per superare il momento di crisi economica – dichiara Gero Niesi, Presidente della delegazione comunale di Favara di Confcommercio – occorre che le istituzioni prendano seriamente contezza della funzione sociale che le attività economiche rivestono per un tessuto urbano importante come quello di Favara. Queste, infatti, devono essere viste anche come presidi sociali e di sicurezza, quindi di vivibilità delle città ed in quanto tali devono essere tutelate e sostenute con ogni mezzo possibile”.
“È necessario e urgente attivare dei veri e seri percorsi di rigenerazione – continua Niesi – basati sulla collaborazione tra pubblico e privato, per poter rendere la nostra comunità una città attrattiva e vivibile”.
A Favara tanti sono gli imprenditori e professionisti che, con risorse proprie hanno creato occasioni di lavoro e di sviluppo, rigenerando il centro cittadino, con insediamenti commerciali di sicuro successo e richiamo turistico e proprio dal loro coinvolgimento si deve partire per ripensare una Favara migliore. Questi imprenditori virtuosi vanno stimolati e agevolati in ogni modo, soprattutto liberandoli dalle pastoie burocratiche.
Occorre un cambio di passo repentino, perché la resilienza dei nostri imprenditori non è infinita. Servono misure straordinarie per fronteggiare una crisi del commercio così consistente. Tanti negozi rischiano la chiusura e di conseguenza sono a rischio anche tanti posti di lavoro. Ed è a rischio la sicurezza della nostra comunità, con meno saracinesche alzate e strade sempre più svuotate.
“Nel ritenere necessario che l’amministrazione comunale rivolga le giuste attenzioni alle attività commerciali e produttive favaresi – conclude Gero Niesi – invitiamo la stessa ad adottare ogni misura utile che possa favorire la ripresa del settore del commercio. La delegazione di Favara di Confcommercio è disponibile, da sempre, a fornire il proprio contributo per individuare soluzioni concrete e condivise in uno spirito di fattiva collaborazione. Se riuscissimo tutti insieme a trovare un sentimento di condivisione, di partecipazione, il traguardo apparirà più vicino e soprattutto più raggiungibile”.
Il Presidente Gero Niesi non tralascia di mantenere alta l’attenzione sulla crisi idrica che perdura inesorabilmente e che rappresenta una minaccia concreta per l’intero tessuto commerciale e produttivo della nostra comunità. Un problema annoso e da sempre latente, ma che nell’ultimo anno si è drammaticamente acuito per il convergere di una serie di concause: una rete infrastrutturale sempre più obsoleta ed inefficiente, una pessima gestione delle riserve idriche, gli esiti sempre più acuti del cambiamento climatico.
Tutto ciò ha portato ad una ridotta distribuzione idrica che provoca disagi significativi alle attività commerciali, costrette a ridurre la propria operatività o addirittura a chiudere temporaneamente, causando una diminuzione delle vendite e dei profitti e mettendo inevitabilmente a rischio la propria sopravvivenza. Inoltre, le aziende devono affrontare costi aggiuntivi per procurarsi acqua attraverso forniture private. Questi costi, spesso insostenibili, si riflettono sui prezzi dei prodotti e dei servizi, penalizzando ulteriormente anche i consumatori. È essenziale che l’amministrazione comunale, con il supporto degli Enti sovraordinati, trovi e adotti misure efficaci per risolvere questa emergenza, garantendo l’approvvigionamento idrico necessario per il corretto funzionamento delle attività commerciali favaresi”.
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