Politica
Danni provocati dal maltempo, Tardino e Pullara chiedono lo stato di calamità naturale per Licata
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Scritto da
Angelo Augusto
Annalisa Tardino e Carmelo Pullara, rispettivamente deputato europeo e regionale della Lega, chiedono al presidente della Regione Nello Musumeci di dichiarare lo stato di calamità naturale per Licata.
Ecco, soprattutto con riguardo alla situazione di Mollarella, le richieste avanzate da Pullara e Tardino.
“Si chiede – scrivono i due parlamentari – al Libero Consorzio comunale di Agrigento di provvedere a tutte le opere provvisionali ed urgenti resesi necessarie sulla s.p. 38, Km. 00,00-2,5 e nelle sue immediate pertinenze, provvedendo in particolare alla pulizia ed allo scavo dei latistanti canali di scolo e mettendoli in reciproco collegamento (anche mediante sottopassi), in modo da facilitare lo scorrere delle acque meteoriche e, quindi, di non impedirne il deflusso; all’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia (e comunque all’on.le sig. Presidente della Regione Siciliana) di provvedere a tutte le opere provvisionali ed urgenti per ripulire (o meglio per scavare) gli alvei dei canaloni di rispettiva competenza, che attraversano la Piana di Licata sino ad arrivare a Mollarella, mettendo in sicurezza i rispettivi argini; al sig. Sindaco del Comune di Licata a richiedere all’on.le sig. Presidente della Regione Siciliana – scrivono ancora Tardino e Pullara – di inserire il Comune di Licata tra gli altri comuni siciliani per i quali è stato (e/o viene) richiesto lo stato di emergenza per intervenuta calamità naturale, con contestuale richiesta di concessione di aiuti economici da quantificare ai sensi della normativa in vigore per i danni subiti; a S.E. il Prefetto di Agrigento di vigilare affinché gli Enti preposti provvedano alle opere provvisionali ed urgenti necessarie per evitare che gli agricoltori licatesi si ritrovino a fare la conta dei danni subiti a cause di future alluvioni (danni che sino ad ora sono stati solo economici, ma nulla esclude che il perdurare dello status quo possa, in futuro, mettere in pericolo l’incolumità delle persone”.