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Fondo Librario Antico

Storie

Come erano le antiche mura di Licata? Lo svela, grazie ad un documento inedito, il Fondo Librario

Che Licata, nel medioevo, fosse una città murata non ci sono dubbi. Ma stasera il Fondo Librario Antico, diretto da Angelo Mazzerbo, pubblicando un documento inedito del 1700/1800, di fatto “racconta” in che modo erano fatte la cinta muraria e le porte della città.

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“L’imponente muraglia che circondava Licata, purtroppo, è stata demolita – scrive il Fondo –  nel corso dei secoli dai nostri amministratori (abbiamo recuperato ulteriore documentazione) per ragioni che potevano essere ammesse forse tre, quattro secoli fa, ma che di fatto hanno privato un’intera comunità e le generazioni future di poter mettere in atto il tanto agognato turismo culturale. Gli unici tratti di muraglia sopravvissuti sono: 1) La parte di muro alle spalle della biblioteca comunale, nell’atrio della sede centrale della Banca Sant’Angelo, visibile dalla via Bucceri; 2) La parte di muraglia che si trova inglobata negli edifici che insistono sul Corso Umberto, visibili dalla Via Cavalleria nei pressi dell’ex Supercinema”.

“Per non togliere il piacere al lettore del racconto originale, interverremo pochissimo (e soltanto nel caso in cui non si comprenda bene il senso della frase) con alcune integrazioni – scrive il Fondo Librario Antico – del testo. In maiuscolo, abbiamo indicato i toponimi più importanti”.

Ecco il testo integrale del documento, pubblicato dal Fondo Librario Antico.

“…Questa città è cinta e fortificata di bellissime muraglie, di belluardi (baluardi) e di artiglieria. La PORTA MAGGIORE (per cominciar da questa, riguarda tramontana fatta nella forma che hoggi si vede, da Don Pietro Spinola, Cavaliero dell’habito d’Alcantara, Mastro Portulano di questo regno e Capitano d’Arme e Guerra per S.E. (Sua Excellencia) per tutto il Regno, conferma ni da la notizia questa tabella che sopra di essa così si legge: (VEDI IMMAGINE 8)

Sotto di questa si scoprono nell’una parte e l’altra della porta quell’altre due pietre di cui hoggi si veggono qualche vestigia che dentro il racchiuso di due circoli fossero state l’effigie di due Campioni. (VEDI IMMAGINE 9 – 10)

Questa conforme alla vera tradittione dell’anni del Signore 1608 originata et havuta da nostri padri doppo con disegni che ritrovassimo conservati nelle scritture di questa Regia Secretia (Segreteria regia) furono di ANTIFEMO l’una e di ENTIMO l’altra, ingranditori della città di Gela e de’ geloi, ma dall’ingiuria del tempo furono affatto oltraggiate per custodia di questa porta, e del Borgo, vi sia sopra di essa un mezo sagro (artiglieria) di bronzo di libbre sette di galla.

Da questa Porta partendo la cortina della muraglia tira verso levante e facendo due torrionetti l’uno doppo l’altro, viene a terminarsi in un torrione chiamato dagli Alicatesi TORRE GIOIETTA sopra la quale vi sono revelationi che havesse più di una volta comparso S.Angelo, custode della Città. Questo torrione pochi anni addietro fu abbassato perché minacciava rovina, in esso, et attorno si veggono certe fabriche, le quali da se stesse demostrano essere state carceri di delinquenti.

Vicine di questo torrione vi era una parte, la quale fu chiusa di fabbrica doppo che la Licata fu saccheggiata dai Turchi nell’anno del Signore 1553 e nell’anno 1569, al 6 Aprile giorno di domenica delle Palme di nuovo aperta con grande allegrezza di Populi per ordine dell’Arcivescovo, allora Vicerè in questo regno, lo quale per la devottione del nostro Glorioso Protettore fu chiamata PORTA S. ANGELO, conforme al marmo in cui queste parole si veggono: (VEDI IMMAGINE 11).

In questa Torre Gioietta facendo angolo retto la muraglia e volgendo verso menzo giorno, termina in un bastione quadrato chiamato BASTIONE MANGIA CASALI, in cui vi sta un menzo cannone di ferro di libBre 20 di palla regalato con un altro simile, il quale come diremo, fu nel bastione di Vega, a questa Città, dalla Religione di Malta (Cavalieri di Malta) a domanda delli Giurati di essa, conforme appare per il seguente decreto fatto dall’eminentissimo frate Antonio De Paula Gran maestro che fu di quella Illustrissima Militia et dal suo venerando Conseglio registrato in quella Cancellaria, e nella Corte di questa Cittàè sotto lì 12 Aprile 1629 (VEDI IMMAGINE 12).

Fu così da noi chiamata (Bastione di Mangia Casale) per causa che delle pietre di un certo casale a nuova habitatione hoggi detto CASALICCHIO, quattro miglia lontano da Alicata verso grecale, nelli feghi (feudi) di Sabuci, il quale dagli Alicatesi da fondamenta anticamente fu spianato, si rifabricò questo bastione onde per tal causa da quel tempo in poi sempre fu detto con questo nome di MANGIA CASALE; nel menzo di questo bastione e di Torre Gioietta vi è una porta che riguarda levante, la quale conforme si legge nelle scritture di questa Regia Secretia (segreteria reale) fu chiamata PORTA SANCTO ANGELO, come per la devotione del Protettore però restandoli il nome di PORTA NUOVA

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Vi retrovo nelle scritture della Corte (dei Giurati) della Città, che questa PORTA NUOVA fosse stata aperta nell’anni del Signore 1572 dal Barone di Palazzolo, allora Capitano d’Arme e Guerra di questa Città, con havere fatto murare un’altra chiamata PORTA DI MANGIACASALE, vicina a questa et al bastione di mangia casale, della quale ancora si veggono le vestigia nella muraglia: che havendosi presso S.E.(Sua Excellencia) li Giurati dell’Alicata, fu ordinato per lettere date in Palermo a 30 Agosto 15.a Indictione 1572, che si murasse di nuovo la porta nuovamente fatta, e si aprisse la prima come più commoda alla Gente Marinaresca e da navilii (navigli), ma a qual causa non l’havesse fatto o veramente fatto, e doppo di nuovo murato io nol so.

In questo bastione di Mangiacasale, prima che partisse la Cortina, fa un altro angolo retto tirando verso Ponente e doppo alquanti passi un Torrionetto, dove facendo un altro angolo se ne passa verso menzo giorno e fa una porta chiamata PORTA DELLA MARINA col suo bastione, però dagli antichi detta PORTA VECCHIA, credo sia stato questo e da quel tempo che si aperse la nuova e veramente per essere stata allora molto antica e assai maltrattata; continuando doppo nell’istessa conformità la Cortina verso menzo giorno e venendo a fronte d’un Bastione del Castello Maritimo o vero Limpiado, chiamato BASTIONE DI SAN NICOLA per una chiesetta che prima era in quel luogo a man destra del castello, volge verso lebeccio (libeccio) e passando dinanzi la Porta del Castello fa una porta chiamata PORTA DELLO PONTI, per causa che per ponte si entrava nel Castello e seguendo si arriva a fronte dell’altro Bastione, il quale sta nella parte sinistra del Castello et chiamato BASTIONE DI SAN GIOVANNI, volge di nuovo verso Ponente e si termina in un Baluardo Chiamato di VEGA e credesi che questo nome che tiene fosse stato fabricato circa l’anno del Signore 1549, quando Vicerè in questo Regno Giò de Vega e rifatto poi nell’anni 1589 essendo Vicerè Don Diego henriques et Gusman Conte de Alba de Alista e capitano D’Arme in questa Città Don Antonio Brancamonte, conferma di tutto ciò ne fa fede questa tabella… (VEDI IMMAGINE 13)

Questo baluardo ha tre pezzi di artiglieria, un menzo cannone di ferro li liBbre 20 di palla regalato, come dissemo, dalla Religione di Malta (Cavalieri di Malta; un sagro di bronzo di libbre 9 di palla et un mezzo sagro di bronzo di libbre 7 di palla, i quali custodiscono per parte di mare la Città, il Carricatore (di Grano) a lui vicino et una porta a fronte all’occaso (tramonto) per la quale si va al Carricatore chiamata PORTA AGNESE e sappiamo di certo dagli antichi di questa Città essere così nomata da una Signora detta Agnese: la quale per suo deporto et con sue spese l’havesse fatta, facendo murare l’antica (porta) assai picciola, vicina di questa, della quale si scoprono ancora le vestigia.

Da questo BASTIONE DI VEGA partendo la Cortina à fronte dell’occaso va a retrovare un Bastione quadrato Chiamato TORRE XHIACCATA (Sciaccata – Danneggiata), per causa che prima era un Torrione il quale minacciava rovina, da questa facendo un semicircolo viene a congiungersi al QUARTIERO DELLI SPAGNOLI (QUARTIERE), bellissima cittadella e col CASTELLO NUOVO, situati sopra un rilievo di Rocca e da questo castello, calando poi la muraglia verso levante fa un Torrionetto et alla fine viene a terminarsi nella PORTA MAGGIORE della Città da dove cominciammo questa descrittione con tutti i nomi di ciaschedun luogo, conforme si legge nelle scritture della Corte della Città (Corte dei Giurati) e della Regia Secretia (Segreteria Regia)

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