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Luca Crescente

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Centro direzionale, Comitini intitola l’auditorium al magistrato Luca Crescente

Al magistrato Luca Crescente, scomparso improvvisamente nel 2003 all’età di 39 anni, sarà intitolato l’Auditorium del Centro direzionale di Comitini.

Ecco il comunicato stampa completo:

“La cerimonia si terrà SABATO 22 MARZO, ore 10, alla presenza, tra gli altri, della moglie Milena Marino ed autorità civili e militari. Dopo il saluto del sindaco Luigi Nigrelli sono previsti gli intervent dei magistrati Annamaria Palma, per anni capo della Direzione distrettuale antimafia con delega su Agrigento; Fernando Asaro, capo della Procura di Marsala; Ambrogio Cartosio, capo della Procura di Termini Imerese; Ignazio De Francisci, già procuratore di Agrigento e poi Procuratore generale a Bologna; Luigi Patronaggio, già capo della Procura di Agrigento ed ora Procuratore generale a Cagliari. Il coordinamento dell’evento sarà curato da Daniela Spalanca e Benedetto Raneri. Saranno presenti studenti del liceo “Martin Luther King” di Favara, del liceo musicale “Empedocle” di Agrigento e dei plessi “Ciranni” e “Leonardo da Vinci” di Comitini.

Luca Crescente, da magistrato della Direzione distrettuale antimafia, si è occupato della mafia agrigentina, rappresentando la pubblica accusa nel processo ‘Akragas’ che si è concluso con venti ergastoli e pene pesanti per oltre 150 anni. So è occupato del sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo che inizialmente venne tenuto prigioniero a Favara prima di essere trasferito nella zona montana dell’ Agrigentino.  

Dopo la sua morte Porto Empedocle ha intitolato a Luca Crescenteuna villetta, al Piano Lanterna, mentre Agrigento gli ha dedicato l’aula del Consorzio universitario ed il Comune una strada nei pressi diPorta Aurea nel cuore della Valle dei Templi. Ora l’intitolazione dell’Auditorium nel piccolo comune di Comitini voluta dal Comitato scientifico composto,  oltre che dal sindaco da Nino Contino, Salvatore Parello, Benedetto Raneri ed Alfonso Bugea.

“ Luca Crescente rappresenta un modello di vita per i giovani, dice il sindaco di Comitini Luigi Nigrelli. Si è battuto per fare giustizia al piccolo Giuseppe Di Matteo con la condanna dei carcerieri agrigentini che avevano offeso e profanato una giovane vita.  Si e’ battuto per dare ai giovani una società libera senza condizionamenti e senza la violenza criminale della mafia”. 

Alla fine dell’incontro sarà possibile visitare il Museo del Tricolore al Palazzo Bellacera”.

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