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Celiachia: i numeri delle diagnosi in Italia e le novità positive per i pazienti
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In Italia, in media, vengono effettuate ogni anno circa 9000 diagnosi di celiachia. A dirlo sono i dati della Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia, documento curato dagli esperti della Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione in collaborazione con l’ISS (Istituto Superiore di Sanità).
La celiachia, patologia autoimmune a carattere cronico che colpisce l’intestino tenue, provocando una reazione immunitaria anomala a seguito del contatto con il glutine, è una problematica che riguarda circa l’1% della popolazione generale. La sua prevalenza annuale in Italia è pari circa allo 0,41%.
I sintomi sono spesso molto difficili da gestire. Oltre a quelli gastrointestinali, è possibile citare manifestazioni come l’emicrania, la perdita di densità minerale ossea che sfocia in osteoporosi, l’ipofertilità e le criticità neurologiche, dovute in particolare alla carenza di vitamine del gruppo B.
La buona notizia è che, negli ultimi decenni, la quotidianità dei celiaci è cambiata molto. Fra le tappe fondamentali al proposito è possibile citare la legge 123/2005, che rende obbligatorio, nelle mense di scuole, strutture sanitarie e uffici pubblici, il fatto di garantire pasti con alimenti gluten free ai celiaci.
Anche fuori dai suddetti contesti, gli alimenti senza glutine sono ormai agevolmente acquistabili (li si può comprare in pochi click online su e-commerce regolarmente autorizzati come quello di Farmacia CEF, portale ufficiale di una delle cooperative storiche nell’ambito della distribuzione del farmaco in Italia).
Per fornire qualche parametro in merito alle dimensioni del mercato dei prodotti alimentari gluten free rammentiamo che, come rilevato dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC), il giro d’affari, in Italia, è pari a circa 400 milioni di euro. Il fatturato ha grandi potenziali di crescita e il motivo è soprattutto uno: aumentano i casi diagnosticati.
La quotidianità dei celiaci sta cambiando e continuerà a cambiare anche perché, a livello istituzionale, si sta lavorando tanto sulla formazione degli operatori del settore alimentare. Diverse Regioni hanno proposto corsi gratuiti con lo scopo di diffondere la consapevolezza e la confidenza pratica con le tecniche di manipolazione degli alimenti e con le modalità di riduzione del rischio di contaminazione.
Degna di nota è altresì l’istituzione, in occasione dell’ultima giornata mondiale dedicata alla celiachia lo scorso mese di maggio, dell’Intergruppo Parlamentare malattia celiaca, allergie alimentari e Afms, avente il fine di aumentare la sensibilizzazione sugli ostacoli affrontati quotidianamente da tantissimi italiani.
Il macro obiettivo, che riguarda non solo i celiaci ma anche gli allergici e coloro i quali hanno la necessità di assumere alimenti a fini medici speciali (Afms), è quello di arrivare a un riconoscimento sociale dei pazienti e a un’ottimizzazione dell’informazione scientifica, nonché della diffusione dei test e delle procedure diagnostiche (in Italia, per quanto riguarda la celiachia, a essere diagnosticata è meno della metà dei casi).