“Il comparto della pesca, soprattutto nella nostra regione, ha bisogno di leggi che lo sostengano e lo promuovano, mentre in questo modo si ha l’impressione che lo si voglia ridurre prestando il fianco a coloro che operano in modo disonesto”.
A sostenerlo è Carmelo Pullara, che interviene sulle proteste degli ultimi giorni della marineria italiana, compresa quella di Licata.
“Una legge, la 154 del 2016 sta mettendo in ginocchio le nostre marinerie siciliane e tutto il comparto del territorio italiano. Questa norma nasce – scrive Pullara – da una direttiva europea che però ha il limite di essere probabilmente inadeguata per il nostro paese e in particolare per la nostra regione. Attraverso questa norma il regime sanzionatorio sulla pesca è stato inasprito notevolmente. Una piccola disattenzione del pescatore potrebbe procurargli addirittura una sanzione di importo superiore ai 75 mila euro. Ci si accanisce verso una categoria già martoriata, colpendo anche chi opera in modo corretto o commette un errore senza malafede”.
“E’ mortificante – conclude Pullara – per noi siciliani vedere pesce estero venduto sui banconi delle nostre pescherie.
Da qui, tutto il mio sostegno morale e politico alle nostre marinerie di Licata, Porto Empedocle, Sciacca e ovviamente a tutte quelle della nostra regione, che si battono e protestano per ottenere una revisione della normativa che va verso la direzione di un sistema sanzionatorio “ragionevole” che non produca impatti sulle imprese che pescano utilizzando attrezzature legali”.