Politica
Stabilizzazione dei precari tramite concorso, Antonio Pira: “Da assessore avevo visto giusto”
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Scritto da
Angelo Augusto
“Sono molto orgoglioso e soddisfatto per aver fatto parte della giunta che ha stabilizzato 130 precari a Licata, lo sono ancora di più perché avevo la delega al personale e con l’eccellente segretario Amorosia, abbiamo seguito alla lettera la norma”.
A scriverlo, in una nota, è Antonio Pira, ex assessore del Comune di Licata.
“La procedura concorsuale era vista male da tutti dalla politica, dallo stesso sindaco che la riteneva superflua, anche alcune sigle sindacali erano contrarie, tanto è vero che ho le ho ricevute al palazzo di città con il segretario e dopo aver spiegato loro che secondo noi la norma non lasciava dubbi e la procedura concorsuale era essenziale si è andati verso tale direzione. Chi ha fatto diversamente oggi è a casa, infatti la procedura è nulla”.
“I 130 precari che posso affermare di aver incontrato personalmente quasi uno a uno sanno di cosa parlo e oggi sono più orgoglioso di prima. La notizia della giornata – aggiunge Pira – è questa Sicilia, stabilizzazione precari: è stato pubblicato sulla G.U.R.S. n. 3 del 17 gennaio 2020 il ricorso alla Corte Costituzionale dell’Avvocatura generale dello Stato per il Presidente del Consiglio dei Ministri c/Regione siciliana per la declaratoria di incostituzionalità dell’articolo 3, comma 3, della legge regionale 6 agosto 2019, n. 15, recante: “Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di autonomie locali”. Si tratta della norma che consente la stabilizzazione dei precari, senza procedure concorsuali, assimilando le procedure per il loro reclutamento iniziale, a tempo determinato, a quelle concorsuali anche espletate presso amministrazioni pubbliche diverse da quella che procede all’assunzione. Il ricorso si conclude con un clamoroso refuso. L’Avvocatura, infatti, chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare “costituzionalmente illegittimi e conseguentemente annullare l’art. 7, co 1, lett. b), della legge regionale n. 37 del 2.10.2018 pubblicata sul BUR della Regione Calabria n. 99 del 3.10.2018, per i motivi illustrati nel presente ricorso” (approfondimento su “La Gazzetta Enti Locali” del 28 gennaio 2020)”.