Politica
Aree demaniali marittime, il Sib ai sindaci: “Serve subito il piano di utilizzo”
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Scritto da
Redazione
“Le nostre spiagge, quelle della costiera agrigentina, si stanno strutturando con i Piani Spiaggia? Continua e fuori tempo massimo, su un argomento spinoso, il silenzio assordante delle amministrazioni comunali costiere dell’agrigentino”.
Lo scrive in un nota il Sib di Confcommercio Agrigento.
Ecco il testo completo dell’intervento.
“Il SIB di Confcommercio Agrigento torna con un accorato appello che si rinnova e si rivolge a tutti i sindaci dei comuni costieri agrigentini: i balneari che operano nei vostri territori, senza i Piani di utilizzo delle aree demaniali marittime, rischiano di non poter partecipare alle gare di evidenza pubblica, in conformità ai principi definiti dalla legislazione vigente.
Gli imprenditori Balneari, di certo, si stanno organizzando per prepararsi al meglio ad affrontare le gare, anche se non condivise e purtroppo subite, senza timore di confrontarsi nelle evidenze pubbliche, ma se le amministrazioni costiere agrigentine non predispongono subito i Piani Spiaggia, saranno risorse completamente sprecare.
Ai Sindaci del litorale agrigentino, Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Porto Empedocle, Realmonte, Siculiana, Cattolica Eraclea, Ribera, Sciacca, Menfi, Lampedusa e Linosa, si chiede ormai da anni di predisporre e adottare il Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime.
“Piani Spiaggia che potrebbero ampliare (questo auspicano operatori del settore e sindacati) le aree demaniali da destinare agli stabilimenti balneari, rispetto alle strutture attualmente operanti – dichiara Gero Niesi, Delegato al Sib di Confcommercio Agrigento – Il disattendere tale adempimento, renderà le amministrazioni comunali interessate uniche responsabili dell’inesorabile tracollo dell’intero comparto, rischiando di buttare a mare il lavoro di tantissimi padri di famiglia loro concittadini ”.
“ Le amministrazioni comunali – conclude Gero Niesi – come più volte abbiamo voluto rimarcare, devono avere chiaro che le strutture balneari sono un patrimonio per tutto il territorio, sia economico che identitario, da proteggere e valorizzazione affiancandole in un percorso di sviluppo e valorizzazione ”.
In attesa che tutte le amministrazioni, di ogni singolo comune costiero dell’agrigentino, accelerino nel dotarsi dei piani spiagge, è il caso di sottolineare e ribadire che non è immaginabile una località di mare senza i servizi forniti, a tutta la collettività, dagli stabilimenti balneari. Perché è questo lo scenario, a cui tale immobilismo, sta condannando un’intera provincia”.
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