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Angelo Rinascente

Cronaca

Angelo Rinascente: “Randagismo fuori controllo, si aspetta il morto per intervenire?”

“Siamo difronte ad una situazione imbarazzante che può degenerare in episodi gravissimi di aggressione, malattie e morte”.

Lo scrive Angelo Rinascente, presidente dell’associazione di volontariato “I Delfini” che si occupa della gestione del canile comunale, a proposito del randagismo a Licata.

Rinascente ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri Gentiloni, al governatore Crocetta, al prefetto Diomede ed al sindaco di Licata, Cambiano, in cui senza mezzi termini scrive: “siamo al collasso. Centinaia di cani affollano il paese in un territorio ormai saturo di animali vaganti che indisturbati aggrediscono, mordono, si accoppiano. Un problema senza soluzioni non solo per la gente che ha perso la libertà di muoversi, ma per gli stessi animali spesso oggetto di linciaggi, avvelenamenti, maltrattamenti”.

“La legge regionale 15/2000 – aggiunge Angelo Rinascente – che ha disciplinato la materia in tema di animali d’affezione, se pur obiettivamente necessaria, si è comunque limitata solamente ad un mucchio di carte scritte, prevedendo anche risorse finanziarie e strumenti di lotta al randagismo, mai disponibili. Oggi, stiamo vivendo una situazione di assoluto degrado, umanamente inaccettabile che, se da un lato colpisce la gente comune dall’altro offende la dignità degli animali”.

Ed ecco l’appello de “I Delfini”: “dovete intervenire subito – aggiunge Rinascente – ed evitare che da tale situazione possano verificarsi “incomprensibili” conseguenze. La nostra associazione con i pochi strumenti a disposizione ha fatto tutto ciò che le era possibile, come da accordi col Comune: sterilizzazioni, controlli, microchippatura, adozioni, interventi di salvaguardia dell’incolumità pubblica, dossier, foto e testimonianze, collaborazioni, accalappiamenti e interventi sanitari, informazione, ma il nostro canile sanitario (appena 50 posti) è al collasso. E le chiamate con richieste d’intervento superano di molto le nostre possibilità di accertamento”. “Il sindaco di Licata – si legge ancora nella lettera de “I Delfini” – con caparbia insistenza ha provato ogni azione necessaria ad arginare il “fenomeno”, ma l’impegno e la volontà da soli non bastano. Occorre intervenire in fretta e predisporre leggi e ordinanze con contenuti reali, risorse finanziarie, strutture, controlli e adozioni. Non possiamo permettere ancora il persistere di tale aberrante “degenerazione” del problema”.

“Il peso di tale situazione – conckude Angelo Rinascente – oggi è addossato alla nostra associazione che, pur svolgendo un servizio istituzionale è consapevole di dover combattere con la burocrazia dei Comuni e delle Asp, ma anche con leggi che non garantiscono nessun percorso logico. E allora cosa state aspettando? Che ci scappi il morto per intervenire con stampa e giornali di tutto il mondo? Agite subito, ve lo impone la coscienza ancor prima che i fatti. Ve lo impone il buon senso e la necessità dei cittadini. Ve lo impone il sentimento di giustizia, ma anche il diritto di una società che è stanca di gridare l’ingiustizia a cui è inesorabilmente sottoposta”.

 

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