Undici consiglieri comunali, con Angelo Iacona primo firmatario, hanno presentato una proposta di delibera che intende recuperare, invece di abbattere, il patrimonio edilizio di Licata che ricade sulla fascia costiera.
Sulla questione è intervenuto oggi l’ex sindaco Angelo Biondi, leader del movimento “Riprendiamo il cammino”. “Una proposta finalizzata – si legge in una nota diffusa da Biondi – al recupero e alla riqualificazione dell’ingente patrimonio edilizio (oggi di proprietà comunale) ricadente nella fascia costiera entro i 150 metri dal mare, da destinare, cosi come prevede la legge, ad opere, impianti e servizi finalizzati alla diretta fruizione del mare. Un’iniziativa politica, a nostro avviso di buon senso che indica, in luogo dell’abbattimento “tout court” e previo apposito piano particolareggiato di recupero, un modello di utilizzo di gran parte di detto patrimonio immobiliare, tale da rappresentare un’ulteriore occasione di sviluppo turistico per la nostra città, a parziale compensazione del danno ambientale precedentemente subito”. Secondo Angelo Biondi “salvare, riqualificando la gran parte degli immobili ricadenti in aree a forte densità urbanistica, per cui l’attuale opera di demolizione non servirebbe a migliorare le condizioni del paesaggio circostante, non credo possa essere considerato uno sfregio alla legalità, o un maldestro tentativo di aggirare la legge”. “Approvare un atto politico di questa natura vorrebbe dire ridare ruolo e significato alla figura di amministratore locale, che in questi ultimi anni pare essere diventato – scrive Biondi – un mero esecutore di azioni e decisioni prese da altri organismi istituzionali. Per il consiglio comunale, significherebbe riappropriarsi delle funzioni e delle prerogative per cui è stato eletto dai cittadini: indicare azioni e deliberare atti utili a migliorare le condizioni socio economiche della propria comunità. Un consiglio comunale fino ad oggi quasi inerme sulla questione demolizioni, paralizzato dalla convinzione di poter fare ben poco di fronte a delle sentenze giudiziarie; che ha accettato fatalisticamente ciò che da più parti viene ripetuto, come fosse un mantra insuperabile: “le sentenze, possono non piacere, ma vanno rispettate”. “Ma perché – aggiunge l’ex sindaco -non è sufficientemente rispettata una sentenza che ha determinato in via definitiva la condanna penale ed amministrativa degli autori degli abusi, nonché la confisca del bene con annessa area di sedime; si deve a tutti i costi demolire anche quella gran parte di immobili il cui abbattimento non porterebbe nessun miglioramento del paesaggio costiero, e che al contrario, una volta riqualificati, possono essere utilizzati per il comune benessere?”. Secondo Angelo Biondi, infine, il consiglio comunale, deve e può far sentire la propria voce, approvando senza indugi e condizionamenti di sorta la delibera in oggetto, richiamando tutti al buon senso e all’azione propositiva nell’interesse comune. Mentre si potrà procedere con le operazioni di demolizione in atto, di tutte quelle costruzioni e manufatti in netto contrasto con il paesaggio circostante, o posizionate in siti a forte rischio idrogeologico ed ambientale. Nei panni del sindaco Cambiano, prenderei in seria considerazione un deliberato con tali finalità, e farei quanto in mio potere, per farlo approvare nel più breve tempo possibile”.