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Al teatro “Pirandello” di Agrigento arriva “Don Chisciotte”, con Alessio Boni e Serra Yilmaz
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Redazione
Alessio Boni e Serra Yilmaz sono i protagonisti di Don Chisciotte, adattamento di Francesco Niccolini, per la regia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer, in scena al Teatro Pirandello di Agrigento, martedì 4 aprile, alle 20,30, e mercoledì 5 aprile, alle 17,30.
“Lo spettacolo, liberamente ispirato all’iconico e visionario romanzo di Cervantes, narra – si legge nella sinossi – le strabilianti avventure di un eroe fuori dal tempo, il cui spirito, infiammato dalla lettura dei poemi cavallereschi, anela a epiche imprese. Alessio Boni vive con ardore i panni e l’armatura del cavaliere errante accanto all’eclettica e raffinata Serra Yilmaz nel ruolo del fido scudiero Sancho Panza, giovane contadino simbolo di purezza di cuore, la cui saggezza di matrice popolare contrasta con la lucida e nobile follia di Don Chisciotte. Forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici. Dopotutto, sono proprio coloro che sono folli abbastanza da andare controcorrente, che meritano di essere ricordati in eterno, come si legge nelle note di regia: “Chi è pazzo? Chi è normale? Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici”.
“La lucida follia è quella che ti permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite: quel “so che dobbiamo morire” che spoglia di senso il quotidiano umano, ma che solo ci rende umani. L’animale non sa che dovrà morire: in ogni istante – si legge ancora nella nota – è o vita o morte. L’uomo lo sa ed è, in ogni istante, vita e morte insieme. Emblematico in questo è Amleto, coevo di Don Chisciotte, che si chiede: chi vorrebbe faticare, soffrire, lavorare indegnamente, assistere all’insolenza dei potenti, alle premiazioni degli indegni sui meritevoli, se tanto la fine è morire? Don Chisciotte va oltre: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l’ha reso immortale”.
Insieme a Boni e Yilmaz sul palcoscenico ci sono: Marcello Prayer, Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari, Elena Nico e Nicolò Diana (Ronzinante). Scene di Massimo Troncanetti, costumi di Francesco Esposito, luci di Davide Scognamilgio, musiche di Francesco Forni, foto di scena di Gianmarco Chieregato.
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