Politica
Acqua, l’assemblea dell’Ati non costituisce l’azienda consortile: “insorge” il gruppo Titano
-
Scritto da
Angelo Augusto
“Apprendiamo con dispiacere, ma senza stupore, che l’ultima assemblea dell’ATI, il 16 febbraio, ha prodotto l’ennesima fumata nera per la costituzione della famigerata azienda consortile pubblica che dovrebbe sostituire l’attuale gestione commissariale del servizio idrico. Si è invece deliberato che la tariffazione retroattiva non debba essere calcolata a partire dal 2018, ma dal 2019, con la possibilità di rateizzare anche piccoli importi. Come dire oltre il danno la beffa!”.
Lo scrive, in una nota, il coordinamento Titano.
“I conguagli tariffari sono illegittimi e ci associamo al Centro Studi De Gasperi e a quanti hanno richiesto l’annullamento delle relative delibere ATI. Ciò che invece ci stupisce è la protervia – aggiunge Titano – con la quale, prima l’ATI e ora la Commissaria ad acta, rimandano sine die la costituzione del nuovo gestore pubblico. Il limite massimo stabilito dal decreto del Presidente della Regione n.590 è il 28 febbraio, superato con tutta evidenza senza che ne la Commissaria, ne il Direttivo Ati, ne la Regione, rendano conto pubblicamente del proprio (non) operare. Sembrano dire: “Pazienza! Che fretta c’è?”. Pazienza! Non è affatto urgente mettere in campo tutti gli sforzi necessari a limitare le perdite idriche delle condotte dell’ambito che vanno dal 50 all’80%, facendo levitare il costo dell’acqua. Per far questo è necessario il nuovo gestore pienamente operativo, ma non sembra esserci motivo di far presto”.
“Pazienza – aggiunge il coordinamento – se uno dei compiti della Commissaria ad acta è quello di sostituirsi a quei Consigli Comunali che ancora inspiegabilmente resistono all’approvazione dello statuto dell’azienda consortile, ma ella, altrettanto inspiegabilmente, non agisce, dopo 17 mesi dalla votazione per il nuovo gestore. Pazienza! Che fretta c’è? E’ forse un problema se continuiamo ad acquistare l’acqua dal gestore di sovrambito Siciliacque a 70 cent/mc, quando potremmo ottimizzare la risorsa idrica presente nel nostro territorio e determinare così un significativo calo del costo del servizio? Tanto a pagare sono sempre i cittadini”.