Carmelo Pullara interviene sulla questione dell’abusivismo edilizio che tante polemiche continua a creare nella nostra città.
“Quale è, intanto, la differenza – scrive Pullara – fra “un abusivo” che a seguito di una legge sana l’abuso commesso, “un abusivo” che spera nella legge sanatoria ed un abusivo abusivo che, scoperto, rimuove l’abuso e fa finta di niente? Chi può ergersi dal pulpito e accostare miseramente l’“abusivo” al “delinquente”? E’ giusto che la politica, che dovrebbe difendere la comunità, acconsenta il verificarsi di tale accostamento riferendosi ai propri concittadini? E talvolta ammiccando i mass media sia essa stessa autrice di questo ingiusto connubio? E’ un delinquente colui che, in questi trenta anni, ha sanato la propria condizione edilizia a seguito di una legge che si è adeguata al cambiamento strutturale e sociale? Nascono e crescono oggi politicanti giustizieri e quelli dell’antimafia di facciata”. “Mi continuo a chiedere – aggiunge Carmelo Pullara – dove sia il Piano Regolatore del nostro Comune? E quello degli altri? E nel frattempo abbattiamo il privato. Lo strumento urbanistico avrà i suoi natali quando poco ci sarà da regolamentare urbanisticamente. Poi tra 30 anni qualcuno si ergerà dal pulpito e dirà che è colpa del passato. Ribadisco con fermezza ai parolai e ai bigotti che la “sanatoria” non è un atto peccaminoso, come è stata dipinta dai mass media e dai nuovi e multistellati paladini della legalità! La sanatoria è la modifica di una legge che sana gli abusi commessi. Essa stessa è legge”.
“Io stesso ho fatto opere – sono, ancora, le parole di Pullara – non previste in un immobile di mia proprietà: per parti di esse ricorrerò al Tar, rimettendomi alla decisione del giudice, per un’altra parte mi adeguerò alla nuova legge dell’agosto 2016 che consente di ottenere i permessi in sanatoria se gli interventi risultino essere conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente, sia al momento della realizzazione degli stessi, sia al momento della presentazione della domanda. Dunque, per intenderci, chiamatemi pure abusivo, ma anche uomo pubblico che si adegua alla legge, la rispetta e soprattutto ci crede veramente, senza fanatismi, demonizzazioni e dita puntate sul naso altrui, quando parenti più prossimi, o abitazioni che hanno ospitato la propria infanzia, sono state esse stesse oggetto di sanatoria o modifiche in corsa”.
(Foto Italpress pubblicata su Carmelo Pullara Fb)