Appassionato delle due ruote, dopo la pausa pranzo ed un breve riposo pomeridiano, Pino Cuttaia va al lavoro in bici. Guida una Bianchi grigia, indossa pantaloni dello stesso colore, polo blu e occhiali da sole. Sulle spalle uno zainetto con gli effetti personali.
E’ in via architetto Licata, parallela di via Palma dove fino a ieri sera c’erano quintali di rifiuti abbandonati per strada (ed ai quali stamani qualcuno ha dato fuoco), che incontriamo lo chef due stelle Michelin, titolare de “La Madia”, il ristorante che ha aperto a Licata ormai 17 anni fa, e che ormai è noto in tutto il mondo. Pino, reduce da vari impegni in giro per l’Europa e l’Italia, in occasione del recente G7 di Taormina, come si ricorderà, ha preparato il pranzo per le first lady dei capi di Stato più importanti al mondo.
A questa terra, la sua, quella in cui è nato ed ha vissuto fino all’adolescenza, e dove è tornato meno di 20 anni fa, Pino Cuttaia è molto affezionato. E’ qui che, 17 anni fa, è tornato dopo l’esperienza nel nord Italia, facendo del suo ristorante un punto di riferimento per chi arriva anche d’oltreoceano per assaggiare le sue prelibatezze.
Ed è proprio perchè continua ad essere innamorato di questa terra, che Pino Cuttaia, con ancora negli occhi l’emergenza rifiuti di questi giorni, lancia un appello a tutti i licatesi.
“A mio modo di vedere – dice lo chef due stelle Michelin – è necessario che tutti torniamo ad innamorarci di questa terra, un terra bellissima, nella quale abbiamo deciso di vivere. E – posso dirvi – che l’impresa non è difficile, qui c’è tutto: buon cibo, materie prime eccellenti, spiagge da sogno, monumenti, la storia che in tanti ci invidiano. E allora che ci vuole ad amare di più la città che ci ospita?”.
Parole di chi, anche se per il suo lavoro avrebbe potuto scegliere altri palcoscenici, magari meno decentrati, più facili da raggiungere ma forse non altrettanto belli, ha preferito Licata e ogni giorno, anche solo scegliendo i prodotti di questa territorio per trasformarli in eccellenze culinarie, rende omaggio ad un paese ricchissimo, ma fin troppo spesso “dimenticato” proprio da chi ci abita.
“Lo ripeto – conclude Pino Cuttaia – per amare questa terra basta davvero poco. Dovremmo iniziare a comprenderlo tutti, non è difficile, basta guardarsi attorno”.
