Attualità
L’ospedale rischia la chiusura, l’Adic: “Dove sono le istituzioni e la politica licatese?”
-
Scritto da
Angelo Augusto
“Cosa intendono fare il sindaco, la giunta, il consiglio comunale e la presidente del consiglio? Vogliono muoversi o restare immobili aspettando la chiusura del nostro ospedale?”.
A chiederlo, con una nota diffusa dal presidente Antonino Amato, è l’associazione Adic, che interviene sulla difficilissima situazione che si registra, soprattutto con riguardo alla carenza nell’organico dei medici, al San Giacomo d’Altopasso.
“Abbiamo appreso dalla stampa – scrive Amato – che il 12 luglio scorso c’è stata un’assemblea, aperta a tutti i dipendenti ospedalieri, organizzata dalla Confederazione italiana medici. Il sindacato dei medici ha voluto sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica “le attuali carenze di personale medico e paramedico”, sottolineando che: “mancano i medici al pronto soccorso ed i turni vengono coperti facendo ricorso al personale della medicina interna; la chirurgia è allo stremo con appena due medici in organico; l’unità operativa di anestesia, con soli 3 medici dirigenti a tempo indeterminato, non potrà garantire nel periodo estivo le sedute operatorie (già in crisi per mancanza di medici chirurghi). Anche l’Ortopedia, la Cardiologia, il Laboratorio Analisi e la Medicina Interna sono a corto di personale. Secondo il Cimo – aggiunge l’Adic – l’ospedale di Licata è al collasso e la classificazione ad “ospedale di base” sancita dalla Rete Ospedaliera non aiuta di certo la situazione. Bisogna fare qualcosa immediatamente, altrimenti da domani non saranno garantiti i livelli minimi di assistenza”.
“Suggeriamo – conclude Antonino Amato – sia al presidente del consiglio, sia al sindaco di convocare al più presto e cioè prima delle vacanze estive, un consiglio comunale aperto nei locali dell’Ospedale di Licata per dibattere e discutere su questa situazione che fatalmente porterebbe il presidio a chiudere (dopo il trasferimento dell’Ufficio delle Entrate ed il declassamento della locale sede Inps, nella nostra città resterebbe il nulla)”.
E’ di ieri la notizia delle dimissioni di uno dei due medici di Chirurgia, così in servizio ne è rimasto solo uno ed in questo modo è quasi impossibile assicurare persino le urgenze.