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Un'immagine dall'alto del depuratore di Licata

Cronaca

“Inadempienze dopo i sequestri”, la Procura toglie la gestione dei depuratori a Girgenti Acque

I magistrati della Procura della Repubblica di Agrigento, coordinati dal procuratore capo Luigi Patronaggio, hanno deciso di affidare la gestione degli impianti di depurazione sequestrati in diversi centri della provincia ad un ufficio della Regione Sicilia, dipartimento Acque e Rifiuti. A renderlo noto, con un comunicato stampa diffuso ieri sera, è stato proprio il capo della procura agrigentina, Patronaggio. La decisione è stata adottata “stante l’inefficacia – scrive il procuratore – dei disposti sequestri preventivi degli impianti di depurazione, lasciati in un primo momento in gestione a Girgenti Acque”.

Il gruppo di lavoro della Procura, coordinato dal procuratore capo, è costituito dai pm Silvia Baldi e Alessandra Russo. Girgenti Acque, come è noto, è il gestore degli impianti idrici e di quelli fognari in gran parte dei Comuni della Provincia. Tra i depuratore sequestrati, ed ora affidati alla Regione, c’è anche quello di Licata, che si trova alla foce del fiume Salso.

Il Gip del Tribunale di Agrigento “si legge nel comunicato stampa della Procura – ha revocato la facoltà d’uso concessa a Girgenti Acque di gestire gli impianti di depurazione al servizio dei Comuni di Agrigento – Villaggio Mosè, Licata, Cattolica Eraclea, Montallegro, Siculiana e Realmonte, già oggetto di sequestro preventivo e ha nominato quale amministratore giudiziario il direttore generale del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, Maurizio Pirillo”.

“Tale nomina si è resa necessaria – scrive ancora la Procura della Repubblica – stante le condizioni critiche in cui versano gli impianti, e dell’accertato, complessivo, inadempimento da parte della Girgenti Acque delle prescrizioni che erano state a suo tempo individuate dal Gip al fine di consentire alla società di porre rimedio in va autonoma alle gravi inefficienze depurative, e strutturali riscontrate”.  

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