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“La rete assistenziale nel territorio: medici di base a confronto”: il convegno del 6 e 7 dicembre
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Redazione
Il convegno “La rete assistenziale nel territorio: medici di base a confronto”, svoltosi il 6 e 7 dicembre 2024, si conclude con una riflessione profonda su come la scienza e l’umanità debbano integrarsi per affrontare le sfide della cura nelle demenze. Ecco il comunicato stampa:
“Questi due giorni, arricchiti da interventi di altissimo livello, hanno dimostrato con forza che al centro di ogni percorso assistenziale ci devono essere la persona e la sua unicità. L’umanizzazione delle cure, infatti, non rappresenta solo un ideale, ma una pratica imprescindibile per garantire un’assistenza efficace e rispettosa.
La prima giornata, introdotta dai saluti istituzionali del dott. Onofrio Cacciatore, Direttore del Presidio Ospedaliero San Giovanni di Dio, del dott. Santo Pitruzzella, Presidente dell’Ordine dei Medici di Agrigento, e del dott. Leonardo Giordano, Direttore del Dipartimento Salute Mentale, è entrata subito nel vivo con l’intervento della dott.ssa M. Raffaele su “La neuroinfiammazione”. Questo contributo, rigoroso e ricco di spunti innovativi, ha messo in luce come i processi neurochimici alla base delle demenze rappresentino una sfida diagnostica e terapeutica, ma anche un’opportunità per sviluppare interventi che abbraccino non solo l’aspetto biologico, ma anche quello relazionale del paziente.
A seguire, il dott. T. Di Bella, con la sua relazione su “Disturbi del sonno: aspetti neurochimici e scelte terapeutiche”, ha mostrato come una problematica apparentemente secondaria possa avere un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente e dei suoi familiari. Con chiarezza e competenza, ha sottolineato l’importanza di interventi personalizzati, ricordando che dietro ogni sintomo ci sono storie, vissuti ed emozioni che meritano di essere ascoltati.
Le dottoresse C. Sgarito ed E. Pecoraro hanno arricchito la giornata con i loro contributi su casi clinici. La dott.ssa Sgarito, affrontando il tema della “Depressione nell’anziano”, ha evidenziato l’importanza di un approccio empatico e multidisciplinare, capace di cogliere i segnali emotivi spesso nascosti dietro il disagio psichico. La dott.ssa Pecoraro, con il suo intervento sui “Disturbi del sonno nell’anziano”, ha mostrato quanto sia essenziale calibrare gli interventi sulle specificità di ogni paziente, mettendo in luce il valore di una presa in carico personalizzata.
Un momento significativo ha segnato l’apertura della seconda giornata, quando il dott. Salvatore Iacolino, Dirigente Generale del Dipartimento per la Pianificazione Strategica della Regione Sicilia, ha portato i suoi saluti istituzionali. Nel suo intervento, il dott. Iacolino ha illustrato gli importanti investimenti che la Regione Sicilia sta destinando allo sviluppo di poli di eccellenza nel settore sanitario, con un’attenzione particolare alle malattie neurodegenerative. Ha sottolineato come la creazione di infrastrutture avanzate e il sostegno alla ricerca rappresentino interventi strategici per migliorare la qualità della vita dei pazienti e rafforzare il sistema sanitario regionale. Il suo contributo ha arricchito il convegno, dimostrando l’impegno concreto delle istituzioni nel sostenere il progresso scientifico e l’assistenza sanitaria.
La giornata è poi proseguita sotto la moderazione dei dott. C. Camilleri e L. Giordano, con interventi di grande rilevanza. Il dott. G. Lanza, con la sua relazione su “Demenza vascolare: dalla prevenzione alla terapia”, ha evidenziato come la prevenzione e un approccio integrato possano fare la differenza nel trattamento di questa patologia, offrendo una visione chiara delle strategie più efficaci per una gestione multidisciplinare. Subito dopo, il dott. V. Mancuso, parlando de “L’impiego dell’infermiere di famiglia e comunità nel paziente affetto da Alzheimer”, ha sottolineato il valore di questa figura come ponte essenziale tra il paziente, la famiglia e il sistema sanitario, promuovendo una continuità assistenziale che tiene conto delle necessità quotidiane.
Uno dei momenti più emozionanti è stato quello delle “Storie di Alzheimer”, presentate dal dott. Giuseppe Provenzano, che ha intrecciato narrazioni umane e riflessioni scientifiche. Attraverso queste storie, è emersa la centralità della persona nel processo di cura, ricordando che dietro ogni diagnosi ci sono volti, famiglie e vite da rispettare e valorizzare.
La mattinata si è conclusa con la tavola rotonda sull’assistenza domiciliare nelle demenze: analisi e prospettive, moderata dai dott. L. Provenzani e S. Iacono. Questo confronto, arricchito dalla partecipazione di esperti di altissimo livello, ha messo in luce l’importanza di una rete integrata di servizi per rispondere alle esigenze dei pazienti e dei loro familiari, evidenziando il ruolo cruciale dei caregiver.
Il supporto ai caregiver, infatti, è stato un tema centrale durante tutto il convegno. È stato ribadito che i caregiver, veri pilastri dell’assistenza, affrontano spesso sacrifici e responsabilità enormi, ma con resilienza e amore. Offrire loro supporto psicologico, formazione e un riconoscimento concreto del loro ruolo è essenziale per garantire il benessere del paziente e dell’intero sistema familiare.
Un plauso speciale va al dott. Pippo Provenzano, che con la sua passione e dedizione ha trasformato questo convegno in un’esperienza unica, capace di coniugare scienza e umanità. Grazie alla sua visione e al supporto di uno staff organizzativo impeccabile, è stato possibile creare uno spazio di dialogo autentico, dove conoscenza e riflessione umana si sono incontrate in modo armonico.
In conclusione, il convegno “La rete assistenziale nel territorio: medici di base a confronto” ci lascia con una consapevolezza profonda: curare significa prendersi cura. Significa riconoscere il paziente come una persona unica, con bisogni, emozioni e relazioni da ascoltare e valorizzare. L’umanizzazione delle cure e il supporto ai caregiver non sono aspetti secondari, ma pilastri fondamentali di un’assistenza efficace e rispettosa. Mi auguro che il messaggio di collaborazione e umanità emerso da queste giornate continui a guidare il nostro lavoro quotidiano, aiutandoci a costruire un sistema sanitario che metta sempre al centro l’essere umano. Grazie a tutti i relatori, agli organizzatori e ai partecipanti per aver reso questo evento un esempio concreto di come scienza e umanità possano camminare insieme per fare davvero la differenza”.
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