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Politica

Esondazione del Salso, Restart 5 Stelle: “Che danni ha subito l’archivio comunale?”

“I consiglieri comunali del Gruppo Consiliare Restart – 5 Stelle esprimono la loro preoccupazione per i danni subiti dall’archivio comunale a seguito degli eventi atmosferici che, nelle giornate del 18 e 19 ottobre, hanno causato l’esondazione del Fiume Salso, colpendo il territorio di Licata”.

A firmare la nota sono i consiglieri comunali Daniele Cammilleri, Fabio Amato, Viviana Dainotto, Eusebio Vicari, Elisa Cigna

Ecco il testo integrale del comunicato stampa.

“In particolare, parte dei documenti di detto archivio sono stati trasferiti nei locali siti in Via Umberto II e sono andati distrutti e gravemente danneggiati. In virtù della normativa vigente in materia di beni culturali, gli archivi e i documenti degli enti pubblici sono considerati beni culturali di fondamentale importanza, protetti dalla legge per il loro valore storico, giuridico e culturale. Pertanto la legge obbliga le amministrazioni pubbliche a garantire la sicurezza, la conservazione e la protezione dei propri archivi e documenti, ad adottare misure per prevenire i rischi, e a comunicare preventivamente con la Soprintendenza Archivistica qualsiasi intervento sugli stessi. Nel caso specifico, l’allagamento dei locali in Via Umberto II, dove erano stati trasferiti i documenti comunali, ha causato danni significativi. Per questo motivo il Gruppo consiliare Restart – 5 Stelle ha protocollato oggi un’interrogazione per chiedere al Sindaco chiarimenti urgenti in merito a quanto accaduto.

In particolare:​1.​ Quali documenti sono stati danneggiati a causa dell’allagamento dei locali;​2.​ Se i documenti danneggiati appartengono all’Archivio storico o a quello corrente del Comune di Licata;​3.​ Se, prima di spostare i documenti nei locali danneggiati, è stata ottenuta l’autorizzazione preventiva della Soprintendenza Archivistica, o se, nel caso di archivi correnti, è stata effettuata la comunicazione al Ministero competente;​4.​ Se i locali oggetto dell’allagamento erano dotati di dispositivi di protezione contro le infiltrazioni d’acqua;​5.​ Se i locali erano sottoquotati rispetto alla rete stradale, aumentando il rischio di allagamenti;​6.​ Se è stato effettuato un inventario dei documenti danneggiati e/o distrutti;​7.​ Se l’incidente è stato notificato agli organi competenti;​8.​ Se sono state avviate operazioni di recupero per i documenti danneggiati. Riteniamo fondamentale che venga fatta chiarezza su queste questioni per garantire non solo la protezione del patrimonio archivistico e documentale, ma anche per evitare che situazioni simili possano ripetersi in futuro, con possibili danni irreversibili a materiale di grande valore per la collettività”. 

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