Sono trascorsi 399 anni da quando, secondo la tradizione, grazie all’intercessione di Sant’Angelo, Licata venne liberata dalla peste.
Era il 1625 ed una terribile pestilenza fece migliaia di morti in tutta la Sicilia. I licatesi, devotissimi al Frate Carmelitano di Gerusalemme che qui era stato martirizzato il 5 maggio del 1220, si rivolsero a lui perchè la “morte nera” lasciasse Licata e grazie all’intercessione di Sant’Angelo, la peste fece pochissime vittime in città, prima di allontanarsi definitivamente.
A ricordare quell’evento è stato, ieri sera in occasione della traslazione dell’urna di Sant’Angelo sull’altare maggiore del santuario, il Carmelitano padre Roberto Toni.
Oggi la città, per la seconda volta in un anno dopo il 5 maggio, rende onore al proprio patrono.
E’ quasi superfluo dire che, visto che quest’anno sono 399, nel 2025 saranno celebrati i 400 anni di quel fausto evento. Non sarebbe il caso di iniziare a lavorare da ora all’organizzazione di una serie di iniziative che celebrino degnamente un così importante anniversario?
