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Il PD: “Il Comune, affittando i locali, ‘chiude’ la Sala del Libro di corso Vittorio Emanuele, perchè?”
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Scritto da
Redazione
Il PD, con il segretario cittadino Enzo Sica, interviene sulla recente gara con la quale il Comune ha affittato a privati i propri locali del centro storico. Scelta che, secondo il Partito Democratico, finisce per “chiudere la storica Sala del Libro (la Free Loan Book Store) che da anni offriva gratuitamente, in Corso Vittorio Emanuele, un servizio alla comunità, permettendo agli utenti di scambiarsi letture, prendere libri in prestito, favorendo lo spirito di solidarietà e collaborazione tra cittadini”.
Ecco il testo, integrale, della nota a firma di Enzo Sica.
“Apprendiamo che il Comune, a seguito di bando di gara per affittare locali comunali siti in Corso Vittorio Emanuele, ha scelto di chiudere la storica Sala del Libro (la Free Loan Book Store) che da anni offriva gratuitamente, in Corso Vittorio Emanuele, un servizio alla comunità, permettendo agli utenti di scambiarsi letture, prendere libri in prestito, favorendo lo spirito di solidarietà e collaborazione tra cittadini.
Condividiamo il principio generale per cui locali dismessi ed inutilizzati vadano a gara al fine di poter svolgere attività di utilità sociale o di riqualificare corsi del centro storico come il Corso Vittorio Emanuele che negli ultimi anni si sono svuotati lentamente nell’assoluta indifferenza delle precedenti amministrazioni; ci chiediamo però:
- Perché scegliere di locare un luogo che già offre alla città, a titolo gratuito, un servizio, che è un punto di riferimento di numerosi lettori, soprattutto giovani, uno dei pochi luoghi di cultura a Licata?
- Perché mortificare in questa maniera (forse al solo scopo di far cassa) un posto al servizio della cittadinanza?
- Perché togliere un servizio già esistente per sostituirlo con uno nuovo ipotetico? Forse uno vale più dell’altro?
Siamo rammaricati perché la nostra città, una città dove spesso dilagano delinquenza, inciviltà, impoverimento culturale e cattivi esempi, dove numerose associazioni si sforzano e lavorano ogni giorno per offrire occasioni di crescita culturale alla comunità e dove lo spirito di iniziativa andrebbe promosso e valorizzato e non mortificato, non merita di subire questa decisione.
Ci auguriamo, innanzitutto, che l’Amministrazione Comunale faccia intelligentemente un passo indietro e permetta la continuazione dell’attività alla Sala del Libro nei locali ove si trovi, nonché, per il futuro, che abbia la capacità di attenzionare con maggiore sensibilità le poche realtà virtuose in città e che si confronti con i cittadini dando prova di conoscerne e comprenderne i reali bisogni.
Per la nostra città auspichiamo un domani in cui luoghi come la Sala del Libro non vengano chiusi ma si moltiplichino e siano da esempio per tutti; luoghi che favoriscano conoscenza, che diano possibilità di leggere gratuitamente, che avvicinino i giovani alla lettura, dove farsi portare lontano dalla fantasia e dove condividere parole, sogni ed emozioni.
Sperando di essere prontamente smentiti, capiamo però che la nostra è solo una pia illusione e che, d’altro canto, abbiamo di fronte un’Amministrazione priva di visione istruttiva, culturalmente miope e lontana dai veri fini sociali”.
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