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Allarme diossina, Arpa: “Le concentrazioni rilevate sono inferiori al limite previsto”
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Redazione
“Le concentrazioni di diossine determinate in 9 dei 15 campioni di top soil sono tutti inferiori al limite previsto per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale nel D.lgs 152/2006”.
Lo annuncia Arpa, a proposito dell’incendio nell’impianto di stoccaggio dei rifiuti di Bugiades, dello scorso 20 gennaio. I dati sono stati resi noti da “A testa alta”.
“Per i campioni 2 e 9, prelevati in aree agricole, seppur con un metodo di campionamento non conforme all’allegato 1 del DM 46/2019, appena saranno completate le determinazioni dei PCB, sarà rivalutata – aggiunge Arpa – la conformità alle concentrazioni soglia indicate nel DM 46/2019”,
Arpa spiega che “con il termine generico di “diossine” si indica un gruppo di 210 composti chimici, divisi in due famiglie: “diossine” e “furani”. Analiticamente vengono determinati i soli composti che possiedono effettiva rilevanza tossicologica. Per esprimere la concentrazione complessiva di Diossine e Furani nelle diverse matrici si utilizza il concetto di tossicità equivalente (TE). Ciascun composto è caratterizzato da un fattore di tossicità equivalente (TEF), che ne esprime la concentrazione in termini di quantità equivalente a un composto standard. Nel caso delle diossine, il composto di riferimento è la 2,3,7,8 Tetradiossina, la più tossica delle diossine. I fattori di tossicità equivalente utilizzati per misurare i livelli di concentrazione delle diossine nelle diverse matrici ambientali (acqua, aria, suolo) sono quelli indicati dal sistema I-TEFs (International Toxicity Equivalent, 1988)”.
“Le concentrazioni di diossine (Upper Bound) dei campioni di top soil in atto analizzati sono tutti inferiori . conclude Arpa – al limite previsto per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale. Si evidenzia che per le aree agricole destinate alle produzioni agroalimentari (attività di coltura agraria, pascolo e allevamento per la produzione di alimenti destinati al consumo umano o all’alimentazione di animali destinati al consumo umano), il DM 46 del 1/3/2019, che adotta il Regolamento relativo agli interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di messa in sicurezza, d’emergenza, operativa e permanente, delle aree destinate alla produzione agricola e all’allevamento, ai sensi dell’articolo 241 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, prevede sia metodi di campionamento (allegato 1) che concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) (allegato 2) differenti. In particolare in presenza di terreni agricoli pedologicamente omogenei, la rappresentatività della matrice suolo è garantita, all’interno dell’appezzamento di terreno da investigare, dal prelievo di campioni elementari (profondità 0-30 o 0-50 cm p.c. per le colture erbacee e 0-80 cm per le colture arboree) che sono miscelati fino ad ottenere un campione omogeneo formante il campione globale. Nel caso di aree non omogenee i protocolli prevedono l’effettuazione di un campionamento «ragionato» sulla base di indagini indirette, effettuate con metodologie geofisiche e pedologiche, in modo da individuare aree omogenee all’interno delle quali sono effettuati prelievi di terreno. Inoltre per diossine e furani vengono adottate le seguenti CSC. 5 CSC Sommatoria PCDD, PCDF + PCB Dioxin-Like (PC”.
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