Attualità
Allarme diossina, “A testa alta”: “Valori fino a 5.000 volte più alti del consentito, non sottovalutiamoli”
-
Scritto da
Redazione
L’associazione “A testa alta”, guidata da Antonino Catania, torna ad intervenire sulla questione relativa all’incendio dell’impianto di stoccaggio dei rifiuti del 20 gennaio scorso.
“A partire dall’indomani del rogo divampato lo scorso 20 gennaio presso l’impianto di stoccaggio di rifiuti speciali e pericolosi gestito da Omnia
s.r.l. — già sotto sequestro penale preventivo dal marzo 2022 — l’associazione A testa alta è intervenuta – si legge in un comunicato stampa – per sollecitare l’avvio, da parte di Arpa Sicilia e del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Agrigento, di varie attività, tra cui quelle volte alla determinazione delle diossine nelle “aree interessate dalla ricaduta dei prodotti di combustione dell’incendio” e, più in generale, opportune iniziative dirette a offrire una più accurata e tempestiva informazione verso la nostra comunità”.
“Con nota del 31 gennaio, e quindi dopo più di dieci giorni dall’incendio, Arpa ha comunicato – aggiunge l’associazione – che “gran parte dei campioni prelevati sono in attesa degli esiti”, trasmettendo all’associazione un quadro sintetico di tutte le attività svolte dall’Agenzia sino al giorno 29 gennaio (un totale di 17 campionamenti eseguiti, di cui 15 in attesa di esito). Nella giornata di ieri, 2 febbraio, Arpa ha finalmente comunicato gli esiti degli accertamenti per la determinazione di policlorodibenzodiossine (PCDD) e policlorodibenzofurani (PCDF), espletati nei giorni dal 22 al 24 gennaio 2024 attraverso due campionatori ad alto flusso posizionati rispettivamente a circa 100 metri e 150 metri dal confine sud dell’area su cui insiste l’impianto di stoccaggio. I dati forniti da Arpa, opportunamente diffusi e condivisi da A testa alta, evidenziano come le concentrazioni di PCDD e PCDF, cioè delle diossine, abbiano raggiunto — nei tre giorni del 22, 23 e 24 e nelle due zone distanti 100 e 150 metri dal rogo — valori anche fino a circa 5.000 volte più alti (499.749 fg/m3) del limite indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (100 fg/m3)”.
“A seguito della pubblicazione di tali informazioni, Prefettura e Arpa hanno ritenuto opportuno ribadire, attraverso un comunicato congiunto, che i dati diffusi dall’associazione A testa alta – si legge ancora nel documento – si riferiscono a campionamenti effettuati “cinque giorni prima della pubblicazione” e “nelle vicinanze del sito interessato dall’evento incendiario”. La precisazione non cambia di certo il grave quadro riscontrato dall’Arpa nelle zone interessate durante i tre giorni di campionamento; tanto più che l’impianto di stoccaggio dei rifiuti non si trova a chilometri di distanza dalla nostra città, ma dista circa 150 metri dalle prime abitazioni. Non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, ma solo cittadini licatesi che hanno diritto di essere informati sui rischi cui sono stati esposti durante quei giorni e, probabilmente, nei giorni seguenti”.
“L’impianto inoltre sorge a ridosso – scrive ancora “A testa alta” – della strada statale 115, molto transitata, e in una zona eterogenea: nelle immediate vicinanze vi sono anche moltissimi fondi rustici adibiti a coltivazioni agricole in tunnel e in pieno campo, destinate al commercio all’ingrosso e/o al dettaglio e, a circa 600 metri, vi è addirittura una casa di riposo per anziani. Il problema è poi rappresentato dalla ricaduta al suolo di quelle diossine. L’associazione, già la scorsa settimana, ha chiesto al Dipartimento di Prevenzione di procedere ai campionamenti su matrici che coinvolgono la filiera alimentare diretta (frutta, verdura, ecc.) e indiretta (foraggi), finalizzati alla ricerca di inquinanti persistenti (metalli, diossine, IPA) potenzialmente originati dall’incendio. Ecco perché A testa alta non intende abbassare la guardia e continuerà a tenere alta l’attenzione finché non si avranno risposte chiare e certe. Occorre fornire informazioni il più possibile aggiornate e complete, favorendo una corretta percezione del livello di rischio/gravità dell’evento dal punto di vista dell’impatto ambientale, senza generare allarmismi ma, al contempo, senza indurre nella sottovalutazione della situazione di emergenza ambientale che stiamo vivendo”.
News, informazioni, curiosità ed eventi della città di Licata. Per la tua pubblicità su Qui Licata invia una mail a info@popupadv.it