Il progetto del consorzio licatese per la diga San Giovanni, Brandara: “Quell’acqua è dei naresi, non si tocca”

“Leggo stamattina che sarebbe stato depositato alla Regione Sicilia un progetto per una condotta di adduzione idrica dalla nostra diga al territorio di Licata. Un fatto molto preoccupante per la Nostra Naro perché, se il progetto dovesse trovare la copertura finanziaria (28 mln) e fosse realizzato, recherebbe grave danno all’economia narese”.

A scriverlo, oggi, è Maria Grazia Brandara, sindaco di Naro, intervenendo sul deposito alla Regione di un progetto, da parte del Consorzio Piana di Licata, per portare l’acqua della diga San Giovanni a Licata per irrigare i campi.

“L’acqua è già scarsa…e dobbiamo pure condividerla – aggiunge Brandara – con altri territori più distanti, oltre al nostro comprensorio che già comprende Castrofilippo, Favara, Canicattì…?! Non è tollerabile!”.

Non usa mezzi termini, dunque, il primo cittadino di Naro.

“Posso comprendere le motivazioni degli agricoltori licatesi e le ragioni di chi ha responsabilità amministrative più ampie…ma l’acqua della diga San Giovanni è dei naresi e va difesa! Lo farò da sindaco e da narese! Lo faremo, unendo le forze, in tutte le sedi e in tutte le forme”.

“Molti naresi, negli anni, hanno investito – argomenta Maria Grazia Brandara – risparmi, sudore e fatica per fare agricoltura e confidando nell’acqua della nostra diga, il nostro lago. I naresi hanno sopportato, per decenni, una gestione non ottimale, disagi e problemi ricorrenti…

Adesso anche la beffa??!! Noi non ci stiamo…e lotteremo per evitare che l’acqua, già insufficiente per Naro ed il comprensorio, diventi ancoa di più un risorsa scarsa. La politica lungimirante non incoraggi una guerra tra poveri, ma trovi soluzioni vere e concrete. Mi sono già mossa a livello ufficiale ed istituzionale per chiedere delucidazioni…e non ci fermeremo.