Il Licata non vince da sei partite consecutive in campionato, questa di suo, è una di quelle notizie che fa notizia: tante per una piazza esigente, troppe per un pubblico sempre abituato a menu stellati.
Domenica scorsa si è giocato l’altro campionato, perché i derby con l’Akragas sono storia a parte, al “Saraceno” una gara in bianco, la divisione della posta scontenta e accontenta tutti, la teoria del mezzo pieno e mezzo vuoto divide e alimenta quello che un tempo era il bar, oggi è anche il social. Il porsi obiettivi spinge l’asticella e alimenta sogni e ingegno, tra spifferi e indiscrezioni si dirà che mancano ormai gli stimoli, il campionato è delineato.
Di opinione opposta, Pippo Romano, l’allenatore del Licata ci conferma che il cassetto non è chiuso senza il sogno dentro, la realtà va affrontata ma l’ambizione non è esaurita:
“Gli stimoli non mancano assolutamente, abbiamo affrontato in questo filotto anche squadre non semplici e domenica scorsa nel derby potevamo vincerla. Stiamo facendo un campionato in linea con le previsioni e con quello dello scorso anno. Abbiamo svoltato – dice Romano – al girone di andata con 26 punti. L’obiettivo è ripetere il piazzamento dello scorso campionato, il quinto posto che ci permetterebbe di disputare i playoff, sarebbe una gratificazione”.
Per costruire serve partire dalle fondamenta, la casa è alla base: il Licata non ha la propria, le trasferte forzate a Ravanusa incidono su preparazione, allenamenti e partite alla domenica.
“Non possiamo mai fare una doppia seduta di allenamento perché in settimana dividiamo il campo – aggiunge l’allenatore gialloblù – con il Canicattì, è difficile svolgere anche un certo tipo di lavoro, ci stiamo adattando a questa situazione ma non è semplice, giochiamo le partite su un campo che comunque non è il nostro, alla lunga non è un fattore secondario, sono aspetti da non sottovalutare”.
Del “Dino Liotta” col vestito bello e nuovo non ci sono notizie, sulla consegna dei lavori la linea non è chiara e certamente attardata rispetto alle previsioni iniziali. Il Licata è giovane e di prospettiva, lungimirante e programmatico, l’età media della rosa è, anche quest’anno, tra le prime al ribasso: linea verde, voglia di emergere e pazienza, quella serve soprattutto con l’inesperienza di qualcuno, accade in tutte le categorie.
Vincenzo Montana
