Politica
Salario minimo legale, Ida Carmina: “Il governo Meloni prende in giro i lavoratori”
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Scritto da
Redazione
“Un’altra pagina triste quella che si è consumata alla Camera sul Salario Minimo Legale”.
Lo afferma Ida Carmina, deputata agrigentina del Movimento Cinque Stelle.
“Si trattava – scrive – di un provvedimento di giustizia che intendeva garantire una retribuzione di 9 euro lordi l’ora, come soglia minima inderogabile per tutti i lavoratori italiani, oggi oltre 4 milioni sottopagati e al limite della povertà assoluta. Per mesi impegnati in Parlamento e nelle piazze con manifestazioni e raccolta firme, a cui hanno aderito centinaia di migliaia di italiani ed a cui ho partecipato io per prima, raccogliendo migliaia di adesioni a supporto dei cittadini di mezza Sicilia, a sostegno di una iniziativa legislativa atta a dotare l’Italia di uno strumento, il Salario Minimo Legale, utile a migliorare la vita e le condizioni economiche di tutti quei lavoratori sfruttati e sottopagati che percepiscono meno di 9 euro lordi l’ora e non riescono più a mantenere le famiglie in modo dignitoso, e Governo Meloni che fa ? Invece di affrontare la Camera, al limite bocciando la legge proposta dall’opposizione se non la condivideva, in modo vigliacco approva una legge delega avocando a sé il provvedimento, stravolgendolo e rinviandolo a data da destinarsi, sulle spalle dei lavoratori in condizioni disagiate”.
“Il Governo dei Pronti – aggiunge Carmina – non è capace di assumersi le proprie responsabilità e non ha il coraggio di bocciare il salario minimo. Cosi trova un escamotage per non concedere diritti a milioni di lavoratori nei settori agricolo, turistico, domestico, pulizie, vigilanza, rider, la cui retribuzione è ben sotto 9 euro, che, secondo la linea iniqua del governo devono rimanere lavoratori poveri e sfruttati. Ho tra l’altro ribadito che dagli ultimi dati dello Svimez il Pil del Mezzogiorno avrà una crescita dimezzata rispetto al centro-nord, e la sperequazione economica e dei diritti sociali aumenterà la precarietà, lo sfruttamento e l’emigrazione dei giovani che andranno in altri Paesi dove vengono retribuiti in modo dignitoso. Bloccare il salario minimo secondo questo disegno politico della Meloni e soci è dividere ancora di più l’Italia, tra il nord ricco e il sud che senza diritti sacrosanti vedrà da un lato impoverire le famiglie e dall’altro fare scappare i nostri giovani fuori dall’Italia”.
“Il Movimento 5 stelle, nonostante le azioni proditorie ed i colpi di mano del Governo Meloni, continuerà – conclude Carmina – una battaglia che è a tutela della dignità degli esseri umani, dei lavoratori e delle loro famiglie, che non possono restare in una condizione di sfruttamento eterno mentre l’approvazione del Salario Minimo li avrebbe, come negli altri paesi europei civilizzati e solidali con il popolo, sottratti da condizioni di disagio e di vera e propria povertà”.
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