Fondazione Rosa Balistreri, Angela Torregrossa ribadisce: “Il mio ok solo se c’è percorso ampio e condiviso”

Francesco Giunta, musicista palermitano, rappresentante della famiglia di Rosa Balistreri, su delega di Angela Torregrossa, figlia della cantante popolare licatese scomparsa il 21 settembre del 1990, torna sulla questione della fondazione dedicata a Rosa Balistreri alla cui composizione sta lavorando il Comune di Licata. Nei giorni scorsi, come si ricorderà, Angela Torregrossa aveva diffidato il Comune ad andare avanti con la costituzione della fondazione, in assenza del coinvolgimento degli eredi di Rosa, e la questione era finita sulla prima pagina de La Repubblica.

“Come abbiamo avuto già modo di precisare anche in altre occasione, la signora Torregrossa nella qualità di unica erede e unica legittima rappresentante di Rosa Balistreri, unitamente ai familiari e ai consulenti che la affiancano, ha manifestato sin da subito – si legge nel comunicato stampa che abbiamo ricevuto – l’intenzione di collaborare e dare l’assenso per l’istituzione di una Fondazione intestata alla grande artista licatese, nonostante questo percorso sia stato avviato, anche in questa occasione, senza avere preventivamente consultato in alcun modo quanti avevano titolo di esserlo”.

“Condizione pregiudiziale – si legge ancora nel documento – dichiarata in modo esplicito già al primo incontro è stata: tutte le fasi di progettazione, realizzazione e conduzione della Fondazione Rosa Balistreri dovranno comunque e sempre svolgersi in accordo e con l’approvazione dei familiari di Rosa e di quanti legittimamente la rappresentano. Tutto questo, purtroppo, non c’è stato e l’Amministrazione ha proseguito in modo assolutamente autonomo da cui la diffida a procedere ulteriormente”.

“Ancora oggi la signora Torregrossa – conclude Francesco Giunta -conferma la disponibilità a collaborare e a dare il proprio assenso unicamente a fronte dell’avvio di un processo ampio e condiviso, che coinvolga il territorio, gli enti e le migliori istituzioni culturali interessati e che abbia un modello di riferimento di alto profilo e di grande prestigio come, ad esempio, la Fondazione Ignazio Buttitta, modello che in ogni caso non può avere come punto di partenza lo statuto approvato dal Consiglio comunale di Licata”.