Attualità
Cittadinanzattiva: “L’Acqua pubblica è legge, ora l’Ati e i Comuni avviino i controlli sul gestore”
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Scritto da
Angelo Augusto
“Con sentenza del 7 marzo 2017, depositata il 4 maggio 2017, la Corte Costituzionale ha deliberato definitivamente sulla legge regionale 19 del 2015, sulla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato in Sicilia, in attuazione del precedente referendum”.
Ad annunciarlo è, con Maria Grazia Cimino e Tony Licata, Cittadinanzattiva.
“Nei fatti – scrive Cittadinanzattiva – la legge è stata resa quasi del tutto inutilizzabile, come ampiamente previsto, con buona pace della Regione che dovrà ripartire dall’ inizio. Oggi, è bene ribadirlo, occorre essere estremamente chiari: prima ancora che fosse promulgata la legge regionale, ma oggi ancor di più, le norme tuttora in vigore assegnavano, come ancora assegnano, la responsabilità e le competenze di effettuare o far effettuare i controlli ordinari e straordinari sulla gestione del Gestore Unico all’Ati Idrico ed ai sindaci riuniti in assemblea. Non vi sono ne vi possono essere più tentennamenti o indecisioni. Già alcuni comuni incominciano a richiedere questi controlli e si fanno sempre più numerosi i richiedenti, ma noi pensiamo che debba essere anche e soprattutto l’Ati che disponga i controlli a tappeto soprattutto sui depuratori, sia sequestrati che non sequestrati, con la redazione di relazioni tecniche doviziosamente riportanti le inadempienze, le non conformità, il mancato rispetto di convenzione, disciplinare tecnico, contratto, per passare a richiedere, relazioni alla mano, la sospensione del canone di depurazione, il rimborso di esso, il rimborso del deposito cauzionale a quegli utenti che lo avevano versato al precedente gestore ed infine alla rescissione contrattuale”.
“La Procura della Repubblica con i sequestri mira ad accertare se si sono commessi dei reati. Oggi, pensiamo, non vi sono più motivi di tentennamenti – aggiungono Cimino e Licata – o indecisioni che possano frenare l’operato dell’Ati”.