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“Balarm” esalta Mollarella: “La magica spiaggia (doppia) col mare limpido”

Balarm, l’importante giornale on line isolano che racconta “Idee, storie e persone che muovono la Sicilia”, esalta la spiaggia di Mollarella, a Licata, definendola “la magica spiaggia (doppia) col mare limpido”.

Il pezzo, a firma di Salvatore Di Chiara, è una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti di Mollarella.

“Sin dall’inizio si avverte – si legge nell’articolo – la bellezza incontrastata del mare limpido che digrada verso l’interno. Per i licatesi si tratta della “Rocca di Muddrareddra”. È uno scoglio roccioso che chiude un’ampia insenatura a semicerchio e collegato con la spiaggia da un istmo sabbioso. L’impatto con gli aspetti ambientali è forte – tra colori vivaci – e le caratteristiche presenti”.
E ancora: “La baia, di sabbia chiara, con acqua cristallina, è racchiusa tra due promontori rocciosi. Il luogo, fantastico di per sé, rientra in un ambito naturale “un tempo” incontaminato. La mancanza, spesso, di consapevolezza e disciplina civile da parte degli spiaggianti e operatori turistici ha tolto parte della sua bellezza. La spiaggia confina con la vicina Poliscia (prende il nome dal monte omonimo) ed entrambi gli arenili si uniscono nel costone roccioso denominato Serra Mollarella”.
Nell’articolo non manca il riferimento allo Sbarco Alleato.
“Il Mar Mediterraneo è il protagonista incontrastato e richiama a tematiche storiche abbandonate nel tempo. La baia di Mollarella e Poliscia (contraddistinte con i codici verdi 71 e 72) fu uno – scrive ancora Di Chiara – dei quattro arenili in territorio licatese (settore Joss) dove ebbe luogo lo sbarco degli Alleati. Una stele commemorativa, di forma rettangolare, posta nella baia facente parte dell’itinerario museo all’aperto dello sbarco di “Mollarella-Poliscia” ricorda uno degli avvenimenti più importanti del secolo scorso. “Alle ore 01:45 del 10 luglio 1943 su queste due contigue spiagge iniziava l’operazione Husky. Qui posero primariamente piede sul siculo suolo le forze del III BTG. Rangers e del II BTG. del 15 reggimento fanteria al cui comando era il colonnello Brady della III Infantry Division”.
E poi un salto indietro nel tempo.
Precedentemente, in tempi lontanissimi, il luogo fu utilizzato – si legge ancora nell’articolo – anche come approdo per risalire lungo il cuore della Sicilia. Infatti un ramo del fiume Salso sfociava nella suddetta spiaggia. La zona è un sito archeologico di notevole caratura esistente già nel Mesolitico. I primi rinvenimenti furono fatti nel lontano 1813 quando le Guardie della Sanità trovarono delle statuette votive. Alcune spedizioni vennero effettuate tra il 1972 e il 1979. Furono scoperti degli oggetti metallici tra cui una collana in pasta vitrea e alcune ceramiche. Successivamente, quando l’intero sito fu minacciato dall’abusivismo edilizio, vennero alla luce delle brocche, coppe, lucerne e altri utensili vari. Difatti, si mise in risalto come il sito fosse utilizzato nella forma di un “thesmophorion”. L’innumerevole quantità di oggetti ritrovati ha posto l’accento – scrive ancora l’autore del pezzo – di un’eventuale possibilità che, nonostante non sia stato ancora individuato, l’area sia (stato) un centro ellenistico. I reperti si trovano esposti presso il Museo Archeologico “Badia” di Licata”.


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