Attualità
L’ospedale perde pezzi, 12 consiglieri di opposizione: “Subito controlli e ispezioni”
-
Scritto da
Angelo Augusto
“Auspichiamo controlli e ispezioni su tutti i reparti, da parte della Regione”.
A chiederlo, riferendosi all’ospedale San Giacomo d’Altopasso, sono 12 consiglieri comunali di opposizione. Si tratta di: Giada Bennici, Violetta Callea, Antonietta Grillo, Laura Termini, Antonio Terranova, Piera Di Franco, Antonio Vincenti, Anna Triglia, Giuseppe Russotto, Calogero Scrimali, Francesco Moscato e Pietro Munda.
Dopo aver fatto una disamina sulla recente chiusura di reparti e servizi del presidio, i 12 consiglieri di opposizione intervengono anche sulle altre unità del San Giacomo d’Altopasso.
“Cosa dobbiamo aspettarci ancora, per il reparto di Pediatria ad esempio? E il pronto soccorso, sotto organico, riesce a seguire il protocollo di accoglienza per i pazienti? Ed ancora: sul punto nascite, per cui si è avuto un provvedimento ministeriale di deroga rispetto alla chiusura, a seguito della quale si è avuto un provvedimento di sospensione con conseguente chiusura temporanea al fine di adeguarsi agli standard previsti dalla normativa (doveva essere fatto entro marzo dell’anno scorso), vorremmo capire a che punto siamo”.
“E cosa è rimasto dell’ospedale, inteso – aggiungono i 12 consiglieri – come luogo per dare cure e assistenza, soprattutto alle persone che non hanno possibilità economiche, punto di riferimento per gli abitanti del territorio e dell’hinterland, soprattutto i meno agiati che hanno difficoltà se non impossibilità a curare la propria salute in strutture private o lontane da casa? La politica aziendale negli anni ha finito per allontanare chi forse più ha bisogno di cure, finendo per diventare puro soggetto commerciale, ed eludendo di fatto il principio originario e la sua essenza umanitaria. Non bisogna dimenticare che l ‘assistenza sanitaria è un diritto fondamentale del cittadino, sancito nella nostra Carta Costituzionale”.
“Ed allora, non comprendiamo ancora – aggiunge l’opposizione – questo eccessivo stato di buonismo e di inerzia dell’ amministrazione comunale che si sta trasformando in un probabile e concreto pericolo, e sarebbe utile già iniziare a calcolare il danno derivato e quello che potrebbe ancora derivare alla nostra collettività. Consapevoli come siamo, che l’indifferenza di chi – a livello comunale e regionale – ha capacità di agire politicamente e attivamente contro tale grave depauperamento di servizi essenziali per il cittadino, diventa a dir poco paralizzante, non possiamo che chiedere alla politica regionale di risparmiarci le passerelle politiche come fino a ieri dietro all’urna del nostro Santo Patrono , ed ancora una volta, chiediamo al sindaco Angelo Cambiano, di farsi portavoce presso il Presidente della Regione, presso l’Assessore Regionale alla Sanità Gucciardi e presso il Presidente della Commissione Sanità all’Ars , al fine di capire quale è la direzione della politica regionale sul tema Sanità per quanto riguarda le ripercussioni e le ricadute sul nostro territorio”.