Cronaca
Operazione antidroga “Hybris”, sono 14 i licatesi raggiunti da misure cautelari
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Redazione
Sono stati resi noti i dettagli dell’operazione antidroga, condotta all’alb di oggi dalla Squadra Mobile di Agrigento, con la quale è stata data esecuzione a 26 misure cautelari emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia.
Delle 26 misure, 14 sono state notificate a licatesi.
“La Squadra Mobile di Agrigento – si legge nella nota della Questura – ha condotto una complessa e articolata attività investigativa, protratta per oltre un anno e mezzo, che ha interessato gran parte del territorio della provincia Agrigentina, nonché parte di quella nissena e catanese, permettendo di deferire all’Autorità Giudiziaria oltre 40 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, nonché di altri reati di diversa tipologia, ma tutti connessi alle varie fasi di commercializzazione della droga e, in alcuni casi, anche di armi”.
“Secondo le valutazioni del G.I.P. risultano destinatari – si legge ancora nel comunicato stampa – della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, ben 25 soggetti di cui 14 di Licata, 1 di Canicattì, 6 di Gela, 2 di Catania e 2 campani. Inoltre, una donna di Licata è stata sottoposta alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L’attività investigativa è stata condotta nell’hinterland licatese ed in particolare dell’agglomerato abitativo popolare, tradizionalmente noto come “Bronx”.
“Proprio tale circostanza ha reso l’indagine – aggiunge la Questura -particolarmente complessa e articolata nelle sue dinamiche, anche in ragione della conformazione topografica del citato quartiere, nonché dell’omertà che caratterizza l’area oggetto d’indagine. Le investigazioni sono state avviate nei confronti di uno degli indagati che nell’ottobre del 2020, a distanza di soli due giorni, si era reso protagonista di due episodi caratterizzati dal utilizzo di armi da fuoco, uno verificatosi in Licata, ed uno in Gela nel quale l’indagato era rimasto vittima. Emergerà dalle indagini che, con la famiglia del suo aggressore gelese, il presunto capo dell’organizzazione licatese avvierà un “pactum sceleris”, finalizzato alla commercializzazione di stupefacenti”.
“L’indagine svolta ha permesso di acquisire – scrive ancora la Questura -gravi indizi di colpevolezza su un gruppo criminale dedito alla commercializzazione dello stupefacente localizzato sul territorio di Licata e che aveva ramificazioni per l’approvvigionamento di stupefacente anche nelle province limitrofe di Caltanissetta e Catania. Numerosi soggetti sono stati individuati quali assuntori di stupefacenti. Inoltre, la brillante operazione di Polizia Giudiziaria consentiva di acquisire gravi indizi sul ruolo di ciascun compartecipe, superando tutte le argute accortezze poste in essere dagli odierni indagati, tese a neutralizzare l’efficacia di interventi ”a sorpresa” delle forze dell’ordine, come le installazioni di numerosi impianti di video sorveglianza, la predisposizione di soggetti aventi il compito di controllare gli accessi alla base operativa dell’associazione ed il sistematico, ma vano, utilizzo di social network e messaggistica istantanea”.
“La struttura operativa dell’associazione indagata si dimostrava particolarmente efficace, e pericolosa, in quanto capace – si legge ancora nel comunicato stampa – di stringere accordi criminali con altri soggetti, dediti alle medesime attività criminali, radicati nei territori di Gela e Catania, aprendo altri scenari investigativi, sui quali la Squadra Mobile raccoglieva gravi indizi, anche con il sequestro di rilevanti quantità di cocaina. L’esecuzione ha visto il coinvolgimento di quasi 200 poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, con ausilio della Squadra Mobile di Caltanissetta, del personale della Polizia Scientifica, del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo, Catania e Siderno, dei Reparti Mobili di Palermo, del Reparto Volo di Palermo, dei Commissariati della provincia nonché delle Unità Cinofile Antidroga di Palermo”.
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