Politica
Demolizioni, l’opposizione: “Il sindaco dimentica quanto abbiamo deciso insieme a Palermo”
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Scritto da
Angelo Augusto
Prosegue il botta e risposta tra il sindaco Angelo Cambiano ed i consiglieri di opposizione sulla questione delle demolizioni.
Stamani 19 rappresentanti dell’opposizione hanno diffuso una nota per replicare alle dichiarazioni di ieri di Cambiano. A firmare il documento sono i consiglieri comunali Russotto, Scrimali, Violetta Callea, Termini, Grillo, Munda, Bennici, Francesco Moscato, De Caro, Giuseppe Moscato, Farruggio, Todaro, Sica, Sciria, Triglia, Iacona, Di Franco, Terranova e Vincenti.
“Non si capisce – scrivono i 19 – perché il primo cittadino parli di “presa in giro” quando ci pare che eravamo insieme a lui riuniti al palazzo della Regione sei giorni fa. In quell’occasione le azioni concordate tra consiglieri comunali, giunta (assessori La Giglia e Damanti) e sindaco con gli onorevoli deputati, assessore regionale (collegato telefonicamente ) e presidente della Regione presenti, da mettere in campo, dovevano essere tre: il sindaco si sarebbe subito impegnato ad interloquire col prefetto, informandolo della riunione tenutasi alla Presidenza della Regione e della ferma volontà politica regionale di portare avanti in tempi stretti un cambiamento normativo; il sindaco si sarebbe interfacciato con l’Anci Sicilia al fine di sollecitare l’Ars e la Regione a velocizzare gli iter per portare a una modifica organica della materia e proporre eventualmente misure compensative per gli ex proprietari di immobili già abbattuti; il consiglio comunale tutto avrebbe deliberato in tempi strettissimi un atto di indirizzo affinché – per il tramite del sindaco- chi ne avesse facoltà, disponesse la temporanea sospensione delle demolizioni per trenta giorni (ma solo per quelle su base esclusivamente amministrativa e non a seguito di procedimento penale), un ragionevole tempo, cioè, per permettere ai deputati di presentare un ordine del giorno ed all’Ars di discutere a maggio un disegno di legge che potrebbe cambiare la normativa, in modo più aderente ai territori in una ottica di riqualificazione, nella considerazione dell’ eccessiva estensione del fenomeno abusivismo sulle coste siciliane, oltre a considerare la possibilità di riduzione del vincolo paesaggistico a seconda delle geometria del territorio”.
“Ciò è stato fatto il 25 aprile, ma dai soli consiglieri di opposizione. I dieci consiglieri vicini al sindaco – aggiungono i 19 firmatari della nota – non hanno neanche presenziato al fine di discutere e ottimizzare il documento per farlo diventare un deliberato dell’intero organo consiliare; abbiamo anche proposto – durante la sospensione di mezz’ora della seduta – di deliberarlo come atto congiunto di consiglio, giunta e sindaco, ma questa opzione, oltre alle altre proposte dall’opposizione, immotivatamente non ha trovato riscontro. La domanda, quindi, nasce spontanea: cosa ci siamo andati a fare insieme alla Regione? Cosa c’entrano poi il prefetto ed il ministro dell’Interno con il ruolo del presidente del consiglio?”.
“Chi sta strumentalizzando, quindi la questione è – concludono i 19 consiglieri comunali – è solo il sindaco, che continua a ledere l’immagine e l’onorabilità delle tante brave persone che compongono il consiglio comunale, e preferisce dimenticare quanto sancito e concordato appena sei giorni fa in regione tra sindaco, consiglieri, deputati e presidente della regione, al fine di trovare soluzioni al problema”.