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Con Papa Francesco, il Cif si rivolge ai candidati alle elezioni: “La politica è l’arte dell’incontro”

Il Centro italiano femminile siciliano fa proprie le parole di Papa Francesco e si rivolge, in vista delle elezioni regionali e politiche del 25 settembre, a tutti i candidati.

Mariolina Di Salvo, presidente provinciale del Cif, ci ha inviato una nota del Centro italiano femminile siciliano, sulle elezioni, che volentieri pubblichiamo.

“Facendo eco alla nota della Conferenza Episcopale Siciliana e al documento del Centro Italiano Femminile, nell’imminenza delle elezioni politiche nazionali e regionali del 25 settembre 2022, il CIF di Sicilia desidera condividere con coloro che si presentano come Candidati e con gli Elettori alcune considerazioni, motivate dall’imprescindibile impegno sociale dell’Associazione, fissato nel primo articolo del suo Statuto: «Il Centro Italiano Femminile è un’Associazione di donne che opera in campo civile, sociale, culturale per contribuire alla costruzione di una democrazia solidale e di una convivenza fondata sul rispetto dei diritti umani e della dignità della persona secondo lo spirito e i principi cristiani, la Costituzione, le leggi italiane, le norme del diritto comunitario e internazionale». I valori abbracciati e promossi dal CIF, tanto bene espressi in questo testo, riguardano il credito che l’Associazione attribuisce alla convivenza civile e all’impegno verso una democrazia solidale fondata sul rispetto dei diritti umani, il riconoscimento della dignità di ogni persona, e il rispetto della Costituzione Repubblicana e delle leggi italiane, comunitarie e internazionali. La prospettiva e la promozione di una «democrazia solidale» impegna ad aprirsi agli altri, promuovendo percorsi che includano e non respingano persone di ogni ceto, condizione e provenienza. La convivenza fondata sui diritti umani obbliga ad accogliere e rispettare tutti senza distinzioni e soprattutto i più deboli. Il riconoscimento della dignità di ogni persona pressa verso l’abolizione di ogni barriera fisica, culturale e mentale. Il rispetto della Costituzione fa dei principi fondamentali, con cui si apre il nostro testo costituzionale, il faro per ogni azione politica. La vocazione del CIF trova nella «passione per l’uomo», suggestivamente contrassegnata nei tratti appena citati del suo documento costitutivo, il senso della missione che lo ha nutrito nei suoi settantasette anni di esistenza. Le donne che vi aderiscono intendono assumere ed esercitare con senso di responsabilità un ruolo attivo, critico e costruttivo nei confronti della cosa pubblica e del bene comune; delle persone che intendono porsi al servizio di essi; e dei programmi che più si avvicinano all’idea di Paese per cui esse già fattivamente e quotidianamente operano nel territorio e su cui credono si giochi il futuro del Paese. Non rinunciando al proprio compito di presenza come donne e al peculiare insostituibile ruolo esercitato in tutte le dimensioni della vita sociale, alla vigilia delle elezioni politiche nazionali e regionali, esse auspicano che i programmi elettorali siano giudicati genuinamente autorevoli e validi solo se si aprono al riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo; all’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale; alla promozione del lavoro come diritto-dovere fondamentale attraverso cui ogni cittadino esplica la sua personalità nella certezza di contribuire al benessere di tutta la collettività, senza essere umiliato o sentirsi schiavo; alla tutela dell’ambiente nella consapevolezza che non ne siamo padroni assoluti ma che abbiamo il dovere di consegnarlo intatto alle future generazioni. Dunque tre parole-chiave che esprimono l’ideale ragione dell’impegno civico del CIF nella presente stagione elettorale: Solidarietà, Lavoro, Ambiente. L’attenzione a questi temi rimanda all’intelligenza e alla cura di tutti gli altri e sbarra la strada a forme di liberismo sfrenato, a interessi del mercato, dell’economia, della finanza, a mafie antiche e nuove, a propositi bellici, a egoismi sociali, economici e culturali, a decisioni prese dai pochi, all’incedere locale e globale delle povertà. Il CIF ritiene che aldilà degli slogan ideali sia necessario, per coloro che si apprestano ad assumere degli impegni con il Paese e la Regione, il diuturno confronto con le energie della società civile nella consapevolezza che questo è il modo più giusto e autentico di fare politica. La cittadinanza attiva è infatti l’unica linfa che può dare forza e vitalità alla nostra democrazia. Una costante interlocuzione della politica con le realtà vive del territorio può rivelarsi decisiva per azioni e progetti all’origine: di un forte risveglio della società civile e di una sana rifondazione della politica; di un welfare umano capace di protezione e rispetto degli ultimi; di risposte che abbiano l’intelligenza di costruire condizioni per dare lavoro a tutti e assicurare giustizia sociale; di azioni e progetti per la cura della nostra terra e per una economia sostenibile; di azione di contrasto alla povertà educativa e all’insorgenza di forme di bullismo tra i giovani; di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni in particolare di quelle locali; di strumenti adeguati e azioni idonee a combattere lo spopolamento della Sicilia e l’esodo di intere generazioni di giovani che abbandonano le loro terre in cerca di occupazione. Le aderenti al CIF di Sicilia, donne cittadine e credenti, invitano tutti a studiare attentamente i programmi elettorali perché ogni scelta che conduce al voto sia dettata dal riscontro dei fondamentali valori, degli ideali, e dell’impegno che animano l’Associazione a tutela del futuro della democrazia e di milioni di persone povere, senza lavoro o con lavori precari a cui sono negati con i diritti anche la speranza. In un recente discorso (16 maggio 2022), Papa Francesco ricorda che la politica è innanzitutto «arte dell’incontro», e aggiunge: «Come cristiani, abbiamo bisogno di confrontare sempre le nostre idee con lo spessore del reale … Non dimentichiamo che la realtà è più importante dell’idea». Il CIF fa proprie queste parole auspicando che l’impegno politico promuova sempre più l’incontro e, abbandonando la tendenza allo scontro, si traduca nelle forme più nobili del servizio. Per far questo abbiamo bisogno del coraggio di sognare non per fuggire dalla realtà, ma per provare a cambiarla, in concreto”.

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