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Pronto Soccorso, il Tribunale per i diritti del malato: “Recatevi solo per casi urgenti, non intasatelo”
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Scritto da
Redazione
Vincenzo Scuderi, neo responsabile del Tribunale per i diritti del malato di Licata, ha diffuso una nota con la quale fa una sintesi del confronto sul Pronto Soccorso del San Giacomo d’Altopasso che ha avuto luogo martedì scorso al Comune, nell’ufficio del sindaco Pino Galanti. Insieme a quest’ultimo c’erano il primario del Pronto Soccorso Salvatore Di Vita, il comandante della polizia municipale Giovanna Incorvaia e, per il Tribunale per i diritti del malato, Maria Grazia Cimino e, appunto, Vincenzo Scuderi.
A proposito del Pronto Soccorso, Scuderi scrive: “la struttura è preposta all’accettazione e trattamento iniziale di tutti o casi di emergenza e urgenza; presta cure immediate ai pazienti in condizioni critiche; eroga prestazioni urgenti che non possono essere fornite da altri operatori sanitari (medici di famiglia, pediatri di libera scelta, ambulatori specialistici) e comunque non rinviabili e stabilisce l’eventuale ricovero del paziente”.
“Il Pronto Soccorso di Licata assicura – aggiunge Scuderi – anche gli interventi di emergenza medico-chirurgici, l’assistenza cardiologica e rianimatoria e le altre prestazioni specialistiche; nelle strutture di Pediatria Ostetricia e Ginecologia, sono attivi, nelle 24 ore (dal lunedì alla domenica), servizio di assistenza medica per gli utenti che presentano necessità urgenti; per le prestazioni non urgenti classificate come codici bianchi (il paziente non è in pericolo e non ha bisogno dell’intervento del Pronto Soccorso) ed è indicato rivolgersi al medico di famiglia”.
Ecco, dunque, quando rivolgersi ai medici del Pronto Soccorso: “Quando – scrive ancora il Tribunale per i diritti del malato – una persona, se non sottoposta a terapie mediche specifiche potrebbe incorrere in elevati rischi per la salute; una persona presenta un danno traumatico o ha sintomi acuti che interferiscono con le normali attività. Non è corretto rivolgersi al pronto soccorso quando: non si vuole interpellare il proprio medico di famiglia; si vuole ricevere la compilazione di ricette; si vogliono evitare attese per visite specialistiche; i vogliono ottenere controlli clinici non motivati da situazioni urgenti; si vogliono ottenere prestazioni che potrebbero essere fornite presso esercizi territoriali (medico di famiglia, poliambulatori distrettuali, guardia medica); per propria comodità, cattiva abitudine, scarso senso civico. E’ importante ricordare che il Pronto Soccorso salva la vita e che non va intasato in assenza di urgenza”.
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