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Spiagge agrigentine, l’appello del Sib: “Serve che istituzioni, stabilimenti balneari e bagnanti facciano la propria parte”
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Redazione
“La stagione balneare è, ufficialmente, iniziata già da qualche settimana. Ma non servivano decreti e ordinanze per sancire l’assalto alle spiagge. Il caldo delle ultime settimane e l’afflusso registrato nei fine settimana, hanno lanciato tutta la costa Agrigentina in pieno clima estivo e con un discreto margine d’anticipo, che non ha di certo trovato impreparati gli imprenditori balneari, ma sembra aver sorpreso le amministrazioni comunali”.
A scriverlo è Gero Niesi, delegato provinciale del Sib, il Sindacato Italiano Balneari, aderente a Confcommercio Agrigento.
“Una stagione estiva che entra quindi pienamente nel vivo, ma alquanto problematica, per un settore qual è quello degli stabilimenti balneari.
La sfida da vincere, come ogni anno, è portare le nostre coste al centro del panorama turistico. Ma quest’anno questa sfida – aggiunge Niesi – è resa ancor più difficile per il sommarsi di vecchi e nuovi problemi che attanagliano il comparto: l’incertezza per il prossimo futuro delle concessioni demaniali, l’aumento dei costi dell’energia elettrica, delle materie prime e dei prodotti al consumo, la difficoltà nel trovare lavoratori stagionali e, come se non bastasse, la mancata programmazione della pulizia delle spiagge e delle zone adiacenti. Il turismo balneare, insieme al vasto indotto, ogni estate è fonte di sostentamento per centinaia di famiglie, su tutto il litorale agrigentino, ma gli aumenti dei costi e le incertezze, minano la serenità di ogni singolo imprenditore”.
“Oggi, più che mai, serve che ognuno faccia la propria parte cercando di mitigare al massimo ogni tipo di disfunzione e garantire al meglio la fruizione di ogni servizio. In tal senso è necessaria una civile collaborazione fra tutti per favorire il rispetto delle regole e dei diritti.
Ai gestori dei lidi balneari si chiede – scrive ancora il Sib – di attenersi scrupolosamente ai dettami dell’ordinanza di sicurezza dei bagnanti, perché è assolutamente necessario garantire la sicurezza e la salvaguardia delle persone e deve essere fatto, sempre, nell’interesse della collettività. Bisogna credere nella sicurezza e nella prevenzione, oltre a dare a tutti le stesse possibilità di usufruire dei servizi in spiaggia. E se si vuole la vicinanza delle istituzioni, dobbiamo noi stessi essere i primi a collaborare attivamente. Così come ai bagnanti si chiede di andare al mare cercando di trovare sempre il giusto equilibrio fra rispetto delle regole e buon senso, affinché si possa favorire lo svolgimento sereno della stagione balneare. Ai Comuni si chiede, ancora una volta, che predispongono e adottino il Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime, ovvero quel documento di pianificazione comunale che regola le modalità di utilizzo della fascia costiera demaniale e del litorale marino, in conformità ai principi definiti dall’Unione Europea ed alla vigente legislazione statale e regionale di settore”.
“È un appello più che accorato, trattandosi di un argomento che per la sua delicatezza non può più essere rinviato, senza se e senza ma.
È inaccettabile, che ancora oggi, tantissimi comuni agrigentini continuino ad essere inadempienti relativamente ai piani spiaggia, senza i quali, fra qualche mese, si potrebbe configurare una situazione di totale stallo per un intero comparto, con tutto quello che ne può conseguire per le imprese del settore. Imprese che, ricordiamo – aggiunge Niesi -, spesso sono a conduzione familiare, oltre ad essere l’unica fonte di sostentamento. In riferimento alla pulizia, ordinaria e straordinaria, dei litorali della provincia di Agrigento è doveroso richiamare l’attenzione di tutti coloro i quali ne hanno la responsabilità e al contempo di sollecitarne lo svolgimento. I concessionari già si occupano della pulizia della propria area e delle immediate adiacenze. Ciò non può esimere le amministrazioni comunali dall’eseguire gli interventi generali su tutte le spiagge. Solo così si può dare un senso di ordine e decoro che corrobora l’impegno profuso dai balneari e li stimola a fare sempre meglio, in un’ottica di proficua sinergia con l’amministrazione pubblica”.
“La cura della città con le manutenzioni ordinarie e straordinarie, con una meticolosa programmazione quotidiana della pulizia delle spiagge – conclude Niesi – e delle zone limitrofe è un lavoro certamente graduale, che richiede tempo e dedizione, e non serve chiedere pazienza ai cittadini ma bisogna risolvere ogni singola criticità a tempo debito, ne vale della tenuta economica delle attività produttive, ne vale della fruizione delle spiagge e dei litorali da parte dei cittadini e dei turisti, si deve a tutta la collettività che si ha l’onore di rappresentare. In riferimento ai dettami sul decreto che andrà a disciplinare le concessioni demaniali e che è passato in Senato il 30 maggio scorso, il SIB – Confcommercio di Agrigento si è già organizzato allo scopo di accompagnare i lidi balneari, nostri associati, in un percorso che li vedrà parte attiva e pronti ad affrontare e vincere le future evidenze pubbliche e riottenere la propria concessione, difendendola nel solco della normativa vigente e quindi, permanendo per merito acquisito. Siamo certi che gli imprenditori balneari più virtuosi e consapevoli si stiano già attrezzando all’approssimarsi di tale scadenza. Ma contestualmente, l’assurda ipotesi che migliaia di imprenditori possano rischiare non solo di perdere l’azienda su cui hanno investito finanze ed energie, ma addirittura di non vedersi riconoscere nemmeno un adeguato indennizzo, è un aspetto che merita le giuste attenzioni e puntare su un indennizzo qualitativo e quantitativo idoneo e reale. Ma nel frattempo bisogna andare avanti e non farsi trovare impreparati, su tutti i punti di vista”.
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