Ieri sera avevo chiesto notizie e la moglie Antonietta mi aveva avvertito che stava molto male, ma ancora una volta non volevo crederci e ancora una volta ho sperato, creduto di poterlo riabbracciare con la solita festosità, con la cordialità, l’affetto, così come eravamo soliti fare in ogni incontro.
Mi spiace, come a molti, non averlo potuto abbracciare forte ancora una volta e di questo, amico Gaetano ti chiedo scusa, anche per non averti potuto guardare negli occhi per ricevere egoisticamente, proprio da te, la forza d’animo, la serenità che proveniva dal tuo modo esemplare, positivo, incoraggiante di essere, di vivere e di lottare.
Oltre a caro collega, sarai il mio maestro, esempio di vita retta, onesta, pulita, trasparente.
Mi spiace tanto d’aver perso un amico, un valido collega docente, vicepreside, un professionista appassionato, sempre disponibile ma soprattutto difensore, educatore amorevole, ammirevole, perfetto degli alunni a te affidati.
Gaetano ci mancherai e non è precettistica la mia; lascerai un vuoto in tanti, in tutti coloro che ti hanno conosciuto, ammirato e voluto un gran bene dell’anima.
Ora ci stringiamo attorno ad Antonietta e i tuoi cari, perché in questo modo ci sentiremo ancora più vicini a te in questi momenti dolorosi del distacco.
Ti ricorderemo sempre per il tuo sorriso, lo sguardo aperto, pronto alla comprensione, alla disponibilità, alla cordialità, all’umanità esemplare senza fine.
I tuoi, sono stati insegnamenti di vita che tu, Gaetano, hai trasmesso, con quella delicatezza, onestà intellettuale, signorilità, non comuni ai tempi di oggi.
Ci mancherai tanto Gaetano. Adesso, un abbraccio da parte di noi tutti docenti tuoi affezionati colleghi.
