Politica
Angelo Biondi: “Consuntivo 2020 da rifare, ma dove sono le organizzazioni di categoria?”
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Scritto da
Redazione
“Non è sicuramente un momento felice quello che in atto sta vivendo la nostra città. Alla delusione della mancata ripresa delle processioni della settimana Santa (sulle quali, quanto meno, si è registrato un certo risveglio da parte di un’opinione pubblica licatese, apparsa, su altre cose altrettanto importanti, eccessivamente sonnolente e rassegnata) si aggiunge la notizia che il famoso conto consuntivo 2020 è tutto da rifare”.
Lo scrive in una nota l’ex sindaco Angelo Biondi.
“Con nota del 2 aprile 2022, il Collegio dei revisori dei conti ha di fatto confermato – aggiunge Biondi – il precedente parere negativo espresso su detto rendiconto, condizionando la sua eventuale approvazione da parte del consiglio comunale, alla previsione di un maggiore accantonamento dell’importo dei debiti fuori bilancio ed il conseguente aumento del previsto disavanzo d’amministrazione. A quanto pare, le incomprensioni contabili fra gli uffici finanziari del comune e l’organo di revisione economico e finanziario continuano a non trovare soluzione. Con il solo risultato di produrre uno fitto scambio epistolare di note e contro note che nella sostanza paralizzano l’approvazione di un documento contabile fondamentale per il futuro dell’ente”.
“Nella sostanza il parere dei revisori dei conti – oltre a ribadire “la disastrosa situazione finanziaria dell’Ente, aggravata irrimediabilmente dalla formazione reiterata e costante di debiti fuori bilancio per importi di dimensioni rilevanti” – prescrive ai nostri amministratori di accantonare – sono ancora le parole dell’ex sindaco – nel consuntivo 2020, “l’importo dei debiti fuori bilancio da riconoscere e finanziare, cosi da fare confluire tutte le passività certe nel disavanzo di amministrazione, che sarà ripianato con il Piano di Riequilibrio da rimodulare come richiesto dal Ministero, unica alternativa alla inevitabile procedura di dissesto finanziario”. Tocca adesso ai vertici politici (Giunta e Consiglio Comunale) e burocratici (ufficio finanze) del nostro comune, nonché al commissario ad acta all’uopo nominato dalla Regione, tutti debitamente informati, mettere in atto azioni conseguenziali tali da scrivere, finalmente, la parola fine su una vicenda a dir poco incresciosa, diventata una vera e propria palla al piede della città e che ci impedisce di attingere a gran parte dei finanziamenti del PNRR, messi a disposizione dei Comuni”.
“Colgo l’occasione per ricordare, non solo alla politica, ma anche alle organizzazioni di categoria (cosi attive in occasione della vertenza processioni religiose), che le sorti economiche e commerciali della città – conclude Angelo Biondi – si risollevano anche attraverso l’adozione di atti fondamentali e propedeutici come i bilanci comunali e/o la rivisitazione di un regolamento Tari, iniquo e palesemente errato, per cui non sarebbe male se su tali argomenti facessero sentire pure la loro voce”.
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