Calcio
Che fine ha fatto l’attacco del Licata? Troppi errori in avanti e il Sant’Agata ringrazia
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Scritto da
William Vitali
Sconfitta senza attenuanti del Licata, che si arrende, per 2-0, al Sant’Agata, che diventa la terza squadra, dopo Gelbison e Lamezia Terme, ad espugnare il “Dino Liotta”.
Gialloblu che pagano le svariate imprecisioni negli ultimi trenta metri in una gara stregata in cui, tra legni colpiti e miracoli del portiere, la palla non è voluta entrare.Inizio arrembante degli uomini di Romano che, dopo tre minuti, hanno già l’occasione per passare, quando, sugli sviluppi di un corner di Candiano, Calaiò non inquadra, con un’incornata, la porta.Al 12’ grande spunto personale sulla fascia sinistra di Cappello che va via a un paio di avversari e si appoggia su Samake il quale, dal limite dell’area, scarica un destro potente che si stampa sul palo. Due minuti dopo è ancora il bomber maliano a rendersi pericoloso, schiacciando di testa il pallone, crossato da Candiano, respinto prontamente da Bethers.Al 25’, gigantesca palla gol per gli ospiti: il traversone dalla destra di Cicirello pesca al centro dell’area Catalano sulla cui girata di destro è reattivo Truppo e sul tap in, da pochi passi, non riesce a ribadire in rete il subentrato Alagna che spedisce alto. Poco dopo la mezzora, Frisenna prova la conclusione dal limite che scende improvvisamente e sibila accanto alla traversa. Al 39’ si accende il tandem d’attacco gialloblu con Minacori che serve Samake, abile a liberarsi del marcatore, ma non altrettanto a indirizzare il suo tiro verso la porta.Si chiude senza reti un primo tempo giocato a buona intensità e piuttosto equilibrato.Dopo una fase di assestamento nella ripresa, all’ora di gioco sbaglia in disimpegno la difesa del Sant’Agata che regala palla a Minacori, che la smista subito per Samake, il quale, in area di rigore tutto solo, spara addosso a Bethers.Errore pesantissimo, perché qualche minuto dopo, al 64’, Catalano, disegna una parabola perfetta su punizione, che supera la barriera e si insacca all’angolino, per il più classico dei gol degli ex. Sull’abbrivio del gol segnato, il Sant’Agata raddoppia dopo cinque minuti, quando Catalano libera con un colpo di tacco sulla sinistra Alagna che la mette a tagliare tutta l’area per Mazzone, che accomoda in rete, approfittando della dormita di Souare, appena riposizionatosi a sinistra. Doccia gelata per le aquile, che provano a riaprirla con Samake che, ricevuta palla da Minacori, litiga in area col pallone e dopo va alla conclusione stoppata da Bethers con l’ausilio del palo. Ma il portiere lettone sfodera il miracolo di giornata al 91’, intercettando, con un intervento prodigioso, una conclusione violenta, a botta sicura, di Gueye. Anche da questi particolari si capisce che non è stata proprio giornata per il Licata.Poco cinica la squadra di Romano, quest’oggi, per cui quello della fase di finalizzazione sta diventando un problema non di poco conto, dopo essere stato a lungo il miglior attacco del torneo. Nel secondo tempo la squadra è sembrata perdere un po’ le distanze tra reparti, allungandosi e perdendo il duello in tonicità in mezzo al campo. Ci si aspetta di ritrovare adesso lo spirito realizzativo della prima parte di stagione nelle prossime partite se si vuole chiudere al meglio il campionato.
Tabellino:
Licata 0-2 Sant’Agata: 64’ Catalano, 69’ Mazzone.Formazioni:Licata (3-5-2): Truppo; Giordano, Calaiò, Orlando; Souare, Currò (dal 79’ Lanza), Caccetta, Candiano (dal 79’ Aprile), Cappello (dal 67’ Gueye); Minacori, Samake. All. Romano.
Sant’Agata (3-4-2-1): Bethers; Sannia, Capone (dal 23’ Alagna), Cipolla; Bongiovanni (dal 61’ Mazzone), Favo, Frisenna, Brugnano; Catalano, Calafiore; Cicirello (dal 75’ Cristiano). All. Vanzetto.Arbitro: Matina di Palermo.Ammoniti: Vanzetto, Calaiò, SamakeCalci d’angolo: 6-0.