Politica
Licata tra i Comuni italiani dove il rischio di spopolamento è maggiore, Biondi: “L’intera classe dirigente si interroghi”
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Scritto da
Redazione
L’ex sindaco di Licata torna ad intervenire sull’argomento dei fondi ottenuti dal Comune.
“Dal “Fondo di sostegno ai comuni marginali” (anni 2021-2023), a Licata è stato assegnato – scrive Biondi – un contributo di 800.000 euro da utilizzare sia per ristrutturare immobili comunali da concedere, in comodato d’uso gratuito, per favorire l’apertura di attività commerciali, artigianali o professionali; sia per concedere contributi in modo da invogliare l’avvio delle attività di cui sopra comprese quelle agricole. La notizia, dato che si tratta di soldi che arrivano al nostro comune, è sicuramente positiva, anche se le motivazioni per cui ci vengono assegnati non lo sono altrettanto”.
“Di fatti, Licata riceve – aggiunge Biondi – una tale considerevole somma (il minino sono 71mila e il massimo 924mila euro) in quanto risulta tra i primi tre Comuni (gli altri sono Lentini e San Severo, in provincia di Foggia) a grave rischio di spopolamento oltre a risultare tra, i 1187 comuni beneficiari del contributo, uno dei più svantaggiati anche sulla base dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale e in relazione al basso livello di redditi della popolazione residente (dati Istat e del ministero per il Sud e la Coesione territoriale). Una condizione per la quale non si può certo andare fieri e su cui, ritengo che, la classe dirigente licatese dovrebbe fare un’attenta riflessione. Tornando al contributo, comunque sia arrivato, la cosa fondamentale è riuscire ad utilizzato e bene per giunta. Non sfugge a nessuno, mi auguro, che un tale incentivo potrebbe essere un ottimo stimolo per tanti giovani e anche meno giovani nostri concittadini che potrebbero decidere di investire in un futuro in loco, invece di abbandonare Licata in cerca di miglior fortuna altrove”.
“Veniamo ora – scrive ancora Biondi – alle dolenti note. A fronte delle opportunità che, come mai prima, fioccano in favore della nostra città: stiamo vivendo un momento in cui c’è la possibilità di attingere a ingenti finanziamenti che se colti e spesi potrebbero risolvere storiche criticità sia sociali che strutturali. Ci troviamo, di contro, un’amministrazione lenta, confusa, poco dialogante e per nulla autorevole nei confronti di una macchina burocratica ed amministrativa allo sbando. C’è il concreto rischio, infatti, che anche questo importante finanziamento prenda la strada del ritorno. I termini imposti dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, sono chiari e lapidari: “i comuni che non assegneranno i contributi ai soggetti beneficiari entro sei mesi dalla chiusura dell’annualità precedente, si vedranno revocate le risorse assegnate”. A vigilare sulla tempistica e su come, eventualmente, tali risorse saranno impiegate sarà la suddetta Agenzia. Non c’è tempo da perdere dunque, è più che mai necessario che sindaco, giunta e consiglio comunale, ognuno per le proprie prerogative e competenze, si diano da fare per dare soluzioni allo stallo in cui si sono arenati”.
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