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Caro gasolio, salta l’intesa con il Governo: gli autotrasportatori siciliani pronti allo sciopero
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Scritto da
Redazione
Il vertice al Ministero delle Infrastrutture è fallito, e gli autotrasportatori siciliani sono pronti a fermarsi.
Lo ha annunciato Salvatore Bella, presidente regionale dell’Aitras.
Pare, infatti che nessuna delle richieste dei rappresentanti delle organizzazioni di categoria degli autotrasportatori sarebbe stata accolta dal ministro Giovannini, rappresentato all’incontro da Teresa Bellanova. E così le principali sigle hanno deciso di alzare il livello della protesta contro il caro gasolio.
A parlare chiaramente di sciopero sono, soprattutto, gli autonomisti.
“Lunedì – spiega Bella – ci riuniremo in assemblea e decideremo come organizzare il fermo dei trasporti”.
Gli autotrasportatori chiedevano il raddoppio del contributo per il carburante e aiuti per abbattere il costo dei biglietti sulle navi.
“Ci è stato risposto – aggiunge Bella – che nessuna di queste richieste può essere assecondata”.
Da qui la decisione di fermarsi. Anche se lo sciopero ha regole molto rigide e va quindi proclamato con almeno 15 giorni di anticipo e attuato in modo da garantire i servizi minimi per il trasporto delle merci essenziali. E tuttavia l’Aitras si dice convinta che non si possa evitare lo stop:
“Non ci hanno lasciato – commenta ancora Salvatore Bella – altra scelta. L’unica alternativa sarebbe l’aumento dei prezzi per i nostri servizi, ma questo farebbe uscire le merci fuori mercato perché costringerebbe anche i rivenditori ad aumentare i prezzi”.
Una protesta come quella che gli autotrasportatori stanno progettando fu attuata in Sicilia nel 2000 e provocò lo stop a tutte le consegne e la paralisi di quasi tutti i settori dell’economia siciliana.
La protesta dell’Aitras è condivisa dalle altre sigle.
In un comunicato Unatras, il coordinamento delle maggiori associazioni, dice che “pur apprezzando la disponibilità al confronto da parte della viceministra Bellanova, valutiamo le dichiarazioni del governo non adeguate allo stato di difficoltà in cui versa il settore. In una situazione di forte crisi come quello attuale, sarebbe stato necessario fornire soluzioni immediate, avere risposte precise e concrete, al fine di scongiurare iniziative, anche spontanee, da parte della categoria, che probabilmente in alcune zone potranno essere organizzate in forma autonoma”.
Scattano ora due settimane in cui trattare per evitare che la protesta esploda. Il coordinamento delle associazioni dell’autotrasporto ha già convocato per lunedì il Comitato esecutivo “per valutare e assumere iniziative necessarie e conseguenti allo stato di crisi in cui versa il settore, e che il governo sembra non aver ancora compreso. Unatras nonostante l’insoddisfazione per la mancanza di certezze, attende che già nelle prossime ore il governo riesca a trovare soluzioni emergenziali. Il governo deve saper scegliere se la sicurezza è un valore sempre applicabile oppure se a prevalere debbano essere gli interessi economici di taluni che scaricano sulle imprese di autotrasporto le loro inefficienze”.
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