Politica
Antonio Pira: “La soppressione della dirigenza del Comune era l’unica strada percorribile”
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Scritto da
Angelo Augusto
“Sono convinto che la soppressione della dirigenza, il passaggio alle posizioni organizzative, le varie procedure di comando temporaneo avviate al fine di sostituire i pensionamenti che ci sarebbero stati nel biennio 2018 2019, oggi più che mai è chiaro che sarebbe stata l’unica strada percorribile, al fine di scongiurare una paralisi totale della macchina amministrativa. Come quella che Licata sta vivendo da mesi e dalla quale sarà difficile uscirne”.
Lo scrive in una nota Antonio Pira.
“La prima giunta Pullara – aggiunge Pira – tutto questo lo aveva chiaro, infatti aveva prima avviato e concluso la procedura di soppressione della dirigenza, poi aveva avviato le procedure di riorganizzazione dell’ente mettendo a bando le varie figure di Posizioni Organizzative. Erano state date disposizioni al Segretario Comunale di avviare le varie procedure di comando, che avrebbero portato linfa nuova al comune. Per intenderci per chi non conosce la procedura del comando, il dipendente che viene in comando da un altro ente, come ad esempio un altro comune o altro ente pubblico come un Asp, la regione, dal ministero, resta sempre dipendente dell’ente di appartenenza, ma per un periodo determinato svolge la sua attività preso altro ente, nessuna nuova assunzione. Solo un prestito temporaneo. Le casse del comune non avrebbero sentito nessun contraccolpo perché le indennità dei dipendenti in comando venivano comunque prese dal capitolo di spesa previsto per i dipendenti che man mano andavano in pensione. Così facendo si sarebbe garantito – aggiunge Pira – un seguito alla macchina amministrativa, gente competente a svolgere il lavoro adatto alle proprie funzioni, e con un processo di risanamento aziendale si sarebbe potuto procedere a nuovi concorsi, magari fra 5 anni”.
Secondo Pira “il sindaco ha invece bloccato tutti questi processi avviati, ha ripristinato la dirigenza, pur non avendo neppure un dirigente, considerato che all’unico che aveva era stata concessa la mobilità preso altro ente. Risultato disastroso. Notizia di poche ore fa, dal primo febbraio avremo un funzionario del comune di Mazara del Vallo in condivisione per un giorno a settimana, verrebbe da ridere se il paese non fosse il mio. Chiedo al sindaco, considerati i danni fatti, per evitare ulteriori danni alle generazioni future che vivranno in questo paese, basta!”.