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“Gravissima carenza di sanitari in tutti i reparti dell’ospedale”, protesta dei medici di famiglia

“C’è una gravissima carenza di medici in quasi tutti i reparti, tale da non permettere la copertura di tutti i turni necessari per il buon funzionamento della struttura”.

Lo scrivono in una nota Armando Antona, Giacomo Burgio e Aldo Dicembre, rispettivamente componente Ucad di Licata e vice segretario Fimmg di Agrigento, coordinatore Aft di Licata e coordinatore Aft di Palma di Montechiaro.

“Questa carenza – scrivono i rappresentanti dei medici di Medicina Generale – può mettere a repentaglio la salute dei pazienti e provocare un grave stress ai sanitari stessi; in alcuni reparti dove è obbligatoria la presenza del medico h 24  i turni sono coperti da medici provenienti da altri ospedali della nostra ASP con grave dispendio economico (un turno di giorno viene retribuito con 300 euro e di notte con 500 euro); i reparti restano sguarniti quando i sanitari devono effettuare un trasferimento e il medico ha l’obbligo di accompagnare il paziente; alcuni reparti di altri ospedali della stessa ASP e della stessa branca specialistica hanno addirittura personale medico in esubero rispetto alla pianta organica”.

“Licata – aggiungono i rappresentanti dei medici di Medicina Generale – è una città di frontiera rispetto alla nostra provincia e pertanto molti pazienti preferiscono andare a Gela (più vicina rispetto ad Agrigento) con grave esborso della nostra ASP verso quella di Caltanissetta. I MMG  di Licata e Palma chiedono a gran voce agli organi competenti il potenziamento di tutti i reparti presenti presso l’ospedale di Licata, la riapertura dei reparti che sono stati soppressi negli anni recenti, come per esempio ORL, che, con soli tre medici in organico, erogava più prestazioni del reparto di AG con 8 medici in organico, e Chirurgia Vascolare, e l’apertura di nuovi reparti e servizi indispensabili per il buon funzionamento di un ospedale degno di tale nome e con un grosso hinterland alle spalle come ad esempio il Centro Trasfusionale, Oncologia e Urologia”.

“Dicono no – aggiungo i sanitari – ai penosi provvedimenti tampone che servono solo a sperperare altro denaro pubblico che potrebbe benissimo e più proficuamente essere utilizzato per la vera e definitiva soluzione dei problemi, chiedono altresì il coinvolgimento e la presa di posizione degli onorevoli locali, della VI commissione sanità dell’ARS, dell’Ordine dei medici di Agrigento, delle amministrazioni comunali e dei consigli comunali di Licata, Palma e di tutti i comuni limitrofi che, per motivi di vicinanza, trarrebbero beneficio dal potenziamento del nosocomio licatese, del Tribunale dei diritti del malato, dei sindacati, soprattutto di quelli che operano nella sanità, di tutte le associazioni operanti nel territorio e di tutta la società civile, perché la salute è un bene comune che interessa tutti, nessuno escluso”.

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