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Carmelo Pullara

Politica

Riserve naturali, Pullara: “Ben 1.800 pratiche di condono sono ferme, interesserò Musumeci”

“Circa 1.800 pratiche  di condono edilizio che riguardano le riserve naturali sono pendenti presso l’Assessorato Territorio e Ambiente e meno di 200 verranno definite entro l’anno. Interesserò il presidente della Regione e gli assessori competenti, per il tramite del presidente dell’Assemblea Regionale Miccichè, affinchè si trovino soluzioni in tempi brevi per lo snellimento della burocrazia regionale”.

Arem Ricambi

A scriverlo è Carmelo Pullara, presidente  della Commissione speciale per il Monitoraggio e l’attuazione delle leggi.

“Si è riunita ieri – scrive Pullara – la Commissione Speciale per il Monitoraggio e l’attuazione delle leggi da me presieduta sul tema: Audizione in materia di attuazione dell’art.23 della legge regionale 10 agosto 1985, n.37, in combinato disposto con l’articolo 2, comma 4, della legge regionale 30 aprile 1991 , n.15 e l’articolo 15,lett. A, della legge regionale 12 giugno 1976, n.78, anche con riferimento alle tempistiche delle P.A. nelle pratiche di sanatoria. Sembra strano che ancora oggi nel 2021 a 35 anni dall’uscita della L.R. n.37 del 1985 si parli di definizione delle pratiche di condono edilizio”.

“In Commissione speciale per l’attuazione delle leggi  abbiamo riscontrato – aggiunge Pullara – che sono pendenti presso l’Assessorato Territorio ed Ambiente circa 1.800 pratiche che riguardano le riserve naturali siciliane di cui solo meno di 200 verranno definite entro l’anno, una lentezza burocratica determinata dalla mancanza di comunicazione tra gli uffici della stessa regione. Altro aspetto su cui abbiamo puntato l’attenzione – continua Pullara – è quello relativo agli effetti che la proliferazione di norme sul vincolo di protezione della costa, mai inserito negli strumenti urbanistici comunali i c.d. P.R.C. – Piani Regolatori Comunali così come previsto dalla L.R. n.78 del 1976, che a seguito della emanazione della L.R. n.15 del 1991 sia stato ritenuto dalla giurisprudenza come interpretazione autentica e potrebbe avere effetti retroattivi devastanti sul tessuto economico e produttivo dell’isola. Tra tutti quelli che hanno presentato un’istanza di condono nei termini di legge entro il 30 novembre 1985, vi sono i più fortunati che hanno beneficiato del condono perché le pratiche sono state esitate entro il 1991. Mentre ad altri tale diritto verrebbe negato, dopo 35 anni, a causa dei ritardi della pubblica amministrazione e del cambiato orientamento giurisprudenziale. Inoltre è importante sottolineare che giungono diverse sentenze del TAR che danno ragione a coloro che hanno richiesto l’annullamento  della sospensione dei lavori comminata dai comuni e dagli assessorati competenti”.   

“E’ giunto il momento – conclude Pullara – che il governo regionale, atteso che tale precisazione coinvolge anche il tessuto turistico e produttivo dell’isola, intervenga e non lasci alla giurisprudenza l’interpretazione delle leggi che lo stesso parlamento regionale ha esitato”.

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