Politica
Vertenza pescatori, Annalisa Tardino: “No alla violenza, ma la marineria licatese è esasperata”
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Scritto da
Angelo Augusto
“È facile puntare il dito contro, ma ciò che è avvenuto ieri a Licata è emblematico dello stato di esasperazione in cui versa la marineria. Ferma la condanna ad ogni tipo di violenza, va preso atto che la crisi che investe il comparto da anni, cui si sono aggiunti gli effetti devastanti della pandemia, porta ad uno scontro sociale che non dobbiamo solo biasimare e placare, ma comprendere e risolvere. Siamo gli unici sui tavoli europei a chiedere a gran voce la modifica del regolamento controlli comunitario: servono norme specifiche per il nostro mare e le sue caratteristiche e non omologazioni europee”.
A scriverlo sono Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega e componente della commissione Pesca, e Lorenzo Viviani, deputato e responsabile dipartimento Pesca della Lega.
“A ciò si aggiungono – scrivono ancora i due deputati – le note restrizioni alle attività di pesca nel Canale di Sicilia, per le quali nessuno si è finora seriamente attivato nelle opportune sedi internazionali per ribadire, come affermiamo da tempo, che si tratta di decisioni non compatibili con le esigenze sociali ed economiche dell’intero comparto. Invitiamo ad una maggiore tolleranza verso chi lavora e paga le tasse, considerato il contesto emergenziale e senza precedenti storici che stiamo vivendo, e chiediamo anche di lavorare sul piano nazionale a possibili provvedimenti derogatori sulle restrizioni e ad urgenti misure di indennizzo, al fine di aiutare chi è già in ginocchio, e chiede semplicemente di poter lavorare – e non delinquere- per provvedere alle necessità della propria famiglia”.
“Riteniamo giusto – concludono Tardino e Viviani – dare voce alle aspettative di questi lavoratori, ma piena solidarietà agli operatori della Capitaneria di Porto, che pagano il difficile compito di far rispettare delle norme inique, approvate nel silenzio assordante della politica, specie quella siciliana, che da decenni omette di rappresentare intere categorie sociali, forse perché non portatrici di grandi interessi. È ora di cambiare direzione. E con intento costruttivo abbiamo già sentito il Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, per agire in maniera decisa e coordinata, in linea con l’attività portata avanti dal dipartimento Lega a livello regionale, per salvare dal tracollo un settore fondamentale e di primaria importanza della nostra economia. Non è più possibile rimandare, a rischio c’è la sopravvivenza dei pescatori siciliani”.