Politica
Sindacati e organizzazioni di categoria al Comune: “Avete chiesto il fondo perequativo per i ristori?”
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Scritto da
Angelo Augusto
Organizzazioni sindacali e di categoria hanno scritto al sindaco di Licata, al presidente del consiglio comunale, all’assessore alle Finanze, ai consiglieri comunali ed al responsabile del dipartimento Finanze per chiedere se “il Comune di Licata ha richiesto l’utilizzo delle somme stanziate per il Fondo perequativo e per il Fondo investimenti previsti dalla normativa regionale da utilizzare, quanto al fondo perequativo, per ristorare parzialmente gli operatori economici le cui attività siano state sospese o soggette a limitazioni per effetto dell’emergenza Covid19 e, quanto al fondo investimenti, per l’esenzione o la riduzione di tributi locali dovuti da operatori economici, prioritariamente alberghi e strutture recettive, nonché per le concessioni di suolo pubblico destinate all’esercizio di bar, ristoranti, attività turistiche e sale cinematografiche”.
A firmare la lettera sono stati: Mario Augusto per la Cgil, Filippo Bennici per la Uil, Angelo Pisano per Federconsumatori, Ignazio Bonsignore per la Fenapi, Francesco Gallì per la Confcommercio e Pietro Caico per la Cna.
“Qualora tale richiesta non sia stata effettuata, si chiede di conoscere i motivi – si legge ancora nella lettera – per i quali si è ritenuto di non aderire e se, al riguardo, vi sono responsabilità imputabili. Grazie a questi fondi i comuni possono prevedere riduzioni o esenzioni dei tributi per le attività turistiche, bar e ristoranti, enti e associazioni, sgravando così dal peso del fisco migliaia di operatori economici, senza gravare sul bilancio comunale, garantendo i servizi ai cittadini e incentivando il sistema economico locale. Tali interventi si presentano di somma urgenza atteso che il Comune di Licata ha fissato le tariffe della Tari per le attività produttive senza tener conto delle minori entrate conseguite dagli operatori economici colpiti dalle limitazioni conseguenti all’emergenza Covid19”. “Si rappresenta – concludono i firmatari – che diversi comuni si sono già attivati in tal senso e hanno deliberato consistenti riduzioni dei tributi locali”.