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Annalisa Tardino

Politica

Web e pericoli per i bambini, Annalisa Tardino: “La Sicilia si adegui alle norme europee”

“Condivido in pieno il grido di allarme lanciato dal Comitato Amministratori Regione Sicilia (CARS) e sostengo con convinzione la proposta per rendere il più efficace possibile l’opera di prevenzione sui pericoli che il web e i social possono rappresentare per bambini e ragazzi, al di là delle opportunità offerte dal mondo digitale”.

Cracco e Favino

Lo sostiene Annalisa Tardino, europarlamentare licatese della Lega.

“La Sicilia, su questo fronte, non è ancora in linea – aggiunge Tardino – col quadro regolatorio europeo e nazionale, per questo invito l’Assemblea Regionale Siciliana a calendarizzare al più presto la discussione su una proposta di legge sul cyberbullismo, presentata alla Commissione lavoro e purtroppo ferma da un anno, che rappresenta un buon punto di partenza, alla luce della necessità di agire con decisione sul tema dell’educazione digitale. Personalmente, insieme ai colleghi della Lega all’Ars, sono disponibile a dare il mio contributo di idee e a lavorare in sinergia con le decisioni prese a Bruxelles.”.  

“Il web – aggiunge l’eurodeputata – ogni giorno alza l’asticella del livello di attenzione e impegno che noi genitori, la scuola e le istituzioni dobbiamo impiegare per evitare il ripetersi di eventi tragici, come la morte della bambina di 10 anni avvenuta alcuni giorni fa a Palermo. Quest’ultimo caso di cronaca ci suggerisce, se ancora ce ne fosse bisogno, che i pericoli non riguardano solo gli adolescenti, per i quali la scuola prevede già una serie di valide iniziative, ma sono in agguato anche per i più piccoli, perché è sempre più bassa l’età in cui a un bambino viene dato in mano un dispositivo elettronico. E se non sono i social, a insidiarli, ci pensano i giochi online condivisi, dove possono entrare in contatto con chiunque da qualsiasi parte del mondo. Per questo è necessario che anche la Regione Siciliana riesca a dotarsi di una legge che possa incentivare iniziative educative e di prevenzione nelle scuole elementari, coinvolgendo esperti, tecnici informatici, psicologi e rappresentanti delle forze dell’ordine e soprattutto le famiglie, attraverso interventi strutturati nell’offerta formativa”.

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