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Politica

Covid 19, Pullara: “Illogico tenere aperte le scuole, Musumeci e Lagalla le chiudano subito”

“Non è il momento di scaricare le responsabilità. I siciliani hanno bisogno di timonieri per recuperare la sfiducia perduta nelle istituzioni. Zona Rossa con scuole aperte è un controsenso cui porre immediato rimedio senza indugio!”.

Cracco e Favino

Lo scrive Carmelo Pullara, componente della Commissione Cultura, Formazione e Lavoro all’Ars.

“Sul perché siamo ritornati zona rossa, con le devastanti ricadute sull’economia, ci sarà modo di riparlarne e di approfondire, tuttavia è certo – aggiunge Pullara – che se si trasmettono segnali discordanti ed in contrasto tra loro le perplessità fanno crescere la sfiducia verso chi governa e la ribellione civile è l’unica scappatoia. Appare illogico, e utilizzo l’espressione impersonale perché è un dato oggettivo, che le scuole, seppur del grado inferiore, rimangano aperte con l’evidente assembramento di adulti e bambini  non solo in classe, ma anche nell’ora di entrata e uscita dalle scuole. E ciò aggravato dalla non vaccinazione dei più”.

“In tal senso non è ammissibile – secondo il deputato regionale licatese -che la decisione venga lasciata alla responsabilità e sensibilità dei sindaci avendo così una Sicilia a macchia di leopardo. Pertanto, ascoltando anche quello che è il sentimento comune della cittadinanza, chiedo all’assessore dell’istruzione e formazione e professionale di proporre al presidente della Regione, e in assenza di tale proposta chiedo a quest’ultimo di disporre, in autonomia con propria ordinanza, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio della Regione Siciliana per l’intero periodo di vigenza della zona rossa, già domani ed a partire da lunedì”.

“È un fatto gravissimo – conclude Pullara – che l’assessore Lagalla giochi allo scarica barile nei confronti dei sindaci, evidenziando la possibilità di chiudere le scuole dietro il parere dell’Asp. Quando si assumono responsabilità di governo sono in esse contemplate oneri ed onori al netto degli equilibri. Stare al centro in politica non significa rimanere al centro dell’indecisione, scaricando su altri responsabilità proprie. Capisco che il tono utilizzato è forte, ma ho l’impressione che ci sia uno scostamento notevole tra il palazzo ed i siciliani. La voce critica non va additata, bensì ascoltata soprattutto quando è rappresentanza di un malessere comune”.

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